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Donne e pallone: le due grandi passioni dell’uomo ora vanno d’accordo

8 marzo 2017 | 16:44
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Donne e pallone: le due grandi passioni dell’uomo ora vanno d’accordo

Intervista a Claudia Bestoso: donna, mamma, moglie e dirigente di una squadra di calcio (Dianese&Golfo)

Diano Marina. Spiegare il fuorigioco ad una donna? La croce di  ogni uomo. O almeno lo era fino a qualche anno fa.  Adesso le donne vanno allo stadio, scrivono di calcio, conducono le più importanti trasmissioni sportive, sono presidenti di squadre di calcio… Ma se ancora a qualcuna non fosse chiaro il fuorigioco possiamo spiegarvelo così: “Allora, se io ti lancio un paio di scarpe, e tu lo prendi oltrepassando l’ultima cassa, l’allarme suona!” Tutto chiaro ora vero?!

Quel che è certo è che il mondo del pallone sta facendo sempre più spazio alle donne. Belle sì, spesso sono davvero belle, anche l’occhio vuole la sua parte. Ma soprattutto brave. E determinate. Perché farsi rispettare in un mondo maschilista dove “Sì vabbè ma tu sei una donna cosa vuoi capirci di calcio?” non è mica facile. Ma le donne…eh le donne hanno una marcia in più! Sesso debole? Solo secondo le dicerie. Vuoi mettere riuscire a farsi prendere sul serio parlando di calcio a un uomo? Devi avere la risposta pronta, intelligenza, competenza della materia. E grande autocontrollo per non cadere nelle provocazioni e difendersi da insulti gratuiti che troppo spesso vengono rivolti alle donne solo per sessismo.

Oggi è la Festa della Donna e noi vogliamo festeggiarla con una donna del calcio: lei è Claudia Bestoso, mamma, moglie, ristoratrice e dirigente sportiva della Dianese & Golfo.

Cosa l’ha spinta a imbarcarsi in questa avventura calcistica?

Diciamo che è stata quasi una scelta obbligata –ride- sono cresciuta con due fratelli maschi e una mamma tifosissima del Milan. Poi quando mio figlio ha iniziato a giocare a calcio a 5 anni l’ho sempre seguito come mamma prima e come dirigente accompagnatore poi. Dopo 6 anni e tantissime soddisfazioni, perchè i bimbi danno tanta gioia, 4 anni fa sono entrata a far parte del direttivo del Golfodianese come vicepresidente: mi sono proposta io perché la Società era in restyling e c’era aria di cambiamento e ho voluto cimentarmi in questa nuova avventura con la prima squadra. La mia soddisfazione? Incontrare per strada ragazzini ora uomini che mi vengono ad abbracciare, mi rende felice perché vuol dire che qualcosa di buono l’ho lasciato.

Come ha vissuto la fusione tra Golfodianese e Dianese?  Erano acerrime rivali ed ora sono una cosa sola, che funziona bene.

Lo scorso anno ero scettica sulla fusione perché c’era un po’ di astio tra i veterani delle due squadre. Poi l’ho appoggiata perché mi sembrava assurdo avere due società di calcio nello stesso paese, non si poteva pensare in grande. E sono contentissima di ciò che abbiamo creato. Unendo le forze abbiamo potuto lavorare ad un progetto più ampio, più bello e in un contesto amichevole e sereno. Si va tutti d’accordo e questa è stata una piacevole sorpresa! Sono molto molto orgogliosa di quello che stiamo facendo.

Come vive la domenica?

Al mattino vado a vedere mio figlio come mamma tifosa tranquilla, e al pomeriggio seguo la mia prima squadra con un’ansia incredibile. Tengo a loro in maniera particolare e vorrei vederli sempre vincenti. Sono pacata e tifo in modo corretto, ma spesso mi arrabbio quando ci sono arbitraggi che condizionano le partite. Infatti spero che in un futuro non troppo lontano si possa avere la terna arbitrale anche in Prima categoria.

Quali sono le difficoltà di essere donna in un mondo così maschile…e maschilista?

Difficoltà ce ne sono tante, soprattutto se si litiga, perché colpire e ferire una donna è fin troppo facile cadendo in insulti sessisti. Quando ti trovi ad essere l’unica donna poi, se molto più in balia di giudizi rispetto all’uomo. C’è sempre malizia, spesso non capiscono la passione e l’amore per il calcio. Voglio bene ai ragazzi come una mamma o una zia.

Parlando di  calcio giocato, l’obiettivo playoff è quasi centrato, si punta a chiudere il campionato al secondo posto…

Salire in promozione sarebbe il Sogno con la S maiuscola. Questi ragazzi e questa Società se lo meritano. Io ci credo, abbiamo tutte le carte in regola, proviamoci!