Disco verde del Comune di Imperia che aderisce a Rivieracqua

La pratica è passata con 22 voti favorevoli, due astenuti e nessun contrario
Imperia. Il Comune di Imperia ha detto ok: aderisce nella società consortile “Rivieracqua” per la gestione del servizio idrico mettendo sul tavolo 63 mila euro. Tenendo presente che il Comune ha un credito pesante che ammonta a circa 7 milioni di euro. Ovviamente servirà un piano economico per comprare le reti dell’Amat e soprattutto, i vari passaggi, dovranno essere compiuti con attenzione anche perché in quest’ultima società, una quota appartiene ai privati. Così si è votato per questa pratica in consiglio comunale: ventidue favorevoli, due astenuti e nessun contrario.
“Avevamo un dovere: quello di tutelare i lavoratori dell’Amat e della Liag. Più volte ci siamo incontrati con Amat, Rivieracqua e la Provincia. C’era da valutare un business plan e tutti i passaggi sono stati fatti correttamente. Non ci sono stati ritardi, ma solo i tempi tecnici per effettuare delle valutazioni e queste sono state fatte. L’altro dovere è quello che in questa trattativa venga tutelato l’ente pubblico”.ì, ha sottolineato il sindaco Carlo Capacci .
Già lo scorso anno la giunta comunale aveva approvato con una apposita delibera l’adesione del Comune di Imperia alla società consortile per azioni, Rivieracqua con l’acquisto di 42.322 azioni della società, pari al numero di abitanti risultate dall’ultimo censimento della popolazione, al prezzo di 1,50€ l’una per un esborso complessivo di 63.483 mila euro.
Lo stesso sindaco Capacci ha ricordato che “l’ingresso del Comune in Rivieracqua doveva avvenire non appena la società consortile corrisponderà ad Amat l’indennizzo dovuto, quantificato dal Consiglio Provinciale di Imperia in 23.133 euro. Quindi l’Amat sarà in grado di sanare il proprio debito con il Comune di Imperia pari a 7 milioni di euro”. “Più volte ho ribadito che l’amministrazione ha dimostrato la volontà di entrare in Rivieracqua – ha aggiunto – Più volte avevo fatto emergere i dubbi sulla capacità economico-finanziaria di Rivieracqua. Ma ora tutto è più chiaro. Era doveroso prima di perfezionare l’ingresso della Città di Imperia nella società consortile di effettuare alcuni passaggi che fossero trasparenti”
Come non ricordare poi l’esistenza di una lettera che aveva messo in chiaro alcuni aspetti sulla delicata quanto complessa vicenda dell’acqua. Era arrivata di recente dall’Autorità per l’energia che interviene sull’acquisizione di Amat da parte di Rivieracqua Spa.
L’Autorità, pur non avendo alcun interesse ad entrare nel merito delle questioni tecnico-economiche, ha chiesto di procedere nei tempi già evidenziati. Ecco allora che dalla Provincia è partita una lettera indirizzata all’Amat e a Rivieracqua nella quale viene sollecitato di fatto di chiudere la trattativa. Viene confermata la cifra di oltre 23 milioni di euro per il passaggio di proprietà.
Non è un mistero che Amat più volte abbia sottolineato tra le priorità che venga riconosciuto il valore della società, quindi dei suoi dipendenti e dei creditori. Proprio Barbara Pirero, presidente della Spa, a Riviera24.it aveva sottolineato come “la Spa è un bene pubblico e come tale non può essere svenduta”.