Dietro i post della guardia volontaria di Diano Marina ancora veleni e sospetti

2 marzo 2017 | 15:47
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Dietro i post della guardia volontaria di Diano Marina ancora veleni e sospetti

L’uomo ha chiuso un processo con un patteggiamento ma ora c’è una storia ancora tutta da chiarire

Diano Marina. Il processo per diffamazione per frasi offensive rivolte al luogotenente Umberto Salvatico si è concluso il mese scorso con il patteggiamento di una pena di 6 mesi e un’ammenda di 1500 euro da devolvere all’Onaomac dei carabinieri. D.F., la guardia volontaria di Diano Marina ha deciso di continuare la sua personale battaglia perché venga scritta la parola verità in una storia ricca di veleni e sospetti sui quali la magistratura potrebbe ora fare luce.

Ultimo capitolo di questa storia è di oggi quando sul profilo di D.F. è apparsa una frase che sottolinea un clima tutt’altro che sereno nel Golfo Dianese. “Mi hanno usato come una pedina. Una pedina sacrificabile…ex appartenente al Corpo agenti faunistici ambientali della provincia di Imperia, coadiuvato/i dalla Polizia Provinciale, non è sacrificabile e io lettere anonime spedite a chi di dovere con un unico scopo, quello di fare trasferire per incompatibilità ambientale e/o altro ancora (?) , il C.te della stazione carabinieri di Diano Marina, L.gt Cav. Umberto Salvatico, al quale vanno i miei più rispettosi e cordiali saluti, non ne scrivo e non ne scriverò mai più”.

E si allungano i sospetti su un’altra vicenda tutta da decifrare: “Potessi tornare indietro non lo rifarei, ma entrambi mi hanno sicuramente circonvenzionato. Lei comandava, lui riportava e io eseguivo come un imbecille. Mi diedero anche l ‘ordine, quando rivestivo la qualifica di G.P.G , di non avere alcun rapporto di servizio/istituto con i CC di Diano Marina. (Roba da non credere!)”.

A chi si riferisce D.F. che solo lo scorso mese ha confessato di avere spedito una lettera alla famiglia di Dario Desiglioli, il blogger scomparso in circostanze tragiche? Bocche cucite da parte dei carabinieri della stazione di Diano Marina comandati proprio da Umberto Salvatico che nella storia di Dario Desiglioli, va precisato, hanno solo aiutato i colleghi di Imperia, titolari delle indagini coordinati dalla stessa procura di Imperia.