Dieci clandestini su un furgone “trappola” fermato a Ventimiglia, passeur condannato a 8 anni

Tra gli immigrati che rischiavano di morire asfissiati anche un minorenne; tutti soccorsi dal 118
Ventimiglia. L’arresto risale al 28 settembre di due anni fa quando gli agenti della polizia di frontiera avevano individuato alla Marina di San Giuseppe un furgone che trasportava dieci clandestini che avevano pagato 80 euro ai passeur per raggiungere la stazione ferroviaria di Nizza.
Gli agenti avevano stretto le manette ai polsi di due franco tunisini Houcem Hamila, di soli 25 anni e Mohamed Boukedira 33enne già conosciuto alle forze dell’ordine francesi per reati quali il traffico di stupefacenti, la violenza ed il furto. Il primo era il passeggero del mezzo oggi è stato processato e condannato a otto anni di reclusione.
La coppia era stata arrestata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dal fatto di aver sottoposto le persone a trattamento inumano e degradante.
“Entrambi – ha raccontato questa mattina davanti al collegio del tribunale di Imperia un sovrintendente della polizia di frontiera – erano caduti dalle nuvole sostenendo che il mezzo trasportava merci e non esseri umani. I dieci erano a bordo di un furgone Renault Master senza finestrini sedute per terra con un portellone chiuso con un lucchetto e completamente sigillato. A bordo c’era anche un minore. I clandestini, pallidi e sofferenti, non respiravano tanto da rischiare di morire asfissiati. Avevamo chiamato allora il 118 per soccorrere le persone che erano a bordo”. Il furgone risultava intestato ad una società francese. “Non era un mezzo rubato, ma noleggiato”, ha precisato in udienza il sottufficiale di polizia.
Un’operazione, come altre, condotte dalla polizia di frontiera che aveva intensificato le attività operative per proseguire con sempre più efficacia i servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dell’immigrazione clandestina.