Con la ronda “social” di notte a caccia di ladri tra Diano Castello, Diano San Pietro e Diano Marina
Con Gianni, Michele e Romina tra le case svaligiate nel Golfo con torce e messaggi Whatsapp e per difendersi dai malviventi
Diano Castello. L’appuntamento è nella piazza del paese alle 21,30. Michele, Gianni e Romina mi aspettano tenendo caldo il motore di una vecchia Fiat Punto. Insieme a loro parto per fare la ronda. “Niente foto in faccia per non essere riconosciuti durante il giro”, si raccomandano le tre “sentinelle” prima di partire dopo aver segnato su un foglio le zone da controllare questa sera.
A Diano Castello, Diano San Pietro e sulle alture di Diano Marina i furti compiuti in un periodo di tempo ristretto sono più delle dita di una mano e c’è davvero da aver paura. “Perché questi maledetti entrano nelle nostre case anche di giorno e non solo di notte”, mi racconta Gianni, mentre si accende una sigaretta prima di iniziare il viaggio di notte. Romina e Michele restano in silenzio mentre provano le torce e fissano lo schermo del telefonino per controllare lo stato della batteria e soprattutto se Whatsapp funziona. Sono stati creati diversi gruppi per segnalare facce e auto sospette. Una buona idea anche per aiutare chi magari ha urgente bisogno di medicine la notte e non sa come procurarsele. Le ronde dianesi servono anche a questo. “Tutto a posto Gianni, metti in moto, andiamo”.
La vecchia utilitaria, con una targa comunicata a tutto il gruppo “segreto” via Whatsapp per non essere scambiata per quella dei ladri, comincia ad allontanarsi dalla piazzetta. Una sosta veloce in via Paolo Borsellino, poi si arriva in via Seuta, sulla strada delle Monade e ancora Varcavello. Tutte zone battute dai ladri che hanno svaligiato case e danneggiato auto e ora battute dalla ronda della Punto blu, un gruppetto di sentinelle che fa parte dell’esercito di 100 “soldati” che hanno deciso di difendere il fortino dell’entroterra dianese dai malintenzionati. La pila di Gianni illumina anche i terreni circostanti le villette isolate: ha una luce potentissima. “E’ la mia arma migliore – sorride – Sono sicuro che si spaventerebbero anche gli extraterrestri con una torcia del genere: sembra la spada laser di guerre stellari”.
Scherzi a parte, qui il problema dei furti è molto sentito. I carabinieri della stazione di Diano Marina hanno un territorio piuttosto vasto da controllare e non sono moltissimi. “Ci pensiamo noi cittadini a difendere le nostre case senza nulla togliere alla professionalità degli uomini del comandante Umberto Salvatico che ci ha dato ottimi consigli e soprattutto è sempre molto disponibile con noi”, sottolinea Michele. Una cosa è certa l’emergenza sicurezza ha raggiunto livelli elevati tanto che i ladri hanno agito, indisturbati, anche nelle ore pomeridiane. La ronda, quindi, gira anche di giorno.
Nel Dianese la paura, da qualche mese, è salita parecchio tanto che alcuni anziani soli si sono trasferiti a casa dei figli per evitare il rischio di trovarsi i ladri in camera. E da queste parti non si parla d’altro. Il clima è pungente lo si capisce anche parlando con i residenti che si affacciano dalle finestre per salutare il passaggio della ronda. Michele però lo precisa subito mentre la macchina imbocca ancora una volta strada Monade: “Non vogliamo farci giustizia da soli, ma fare la ronda di notte come di giorno è l’ultima soluzione in un paese dove la legalità e la percezione della sicurezza dovrebbero essere al primo posto per tutti”. Ecco che l’occasione è ghiotta per alzare la voce e sollecitare la Prefettura, ma anche la Questura a chiedere più forze dell’ordine anche se sono quasi tutte concentrate su Ventimiglia per l’emergenza migranti. La ronda a mezzanotte finisce il suo giro. La Punto delle tre sentinelle mi riaccompagna nella piazza del paese. Entrano in servizio altre guardie che tireranno l’alba. Ma questa sera di facce sospette tra San Pietro, Castello e Diano Marina non se ne sono incrociate. “Meglio così – mi dice Gianni – Da una settimana dormiamo sonni tranquilli, forse proprio grazie alle ronde che tengono gli occhi ben aperti”.