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Bancarotta fraudolenta: le Fiamme Gialle sequestrano 165 immobili in tutta Italia, anche in provincia di Imperia

1 marzo 2017 | 13:57
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Bancarotta fraudolenta: le Fiamme Gialle sequestrano 165 immobili in tutta Italia, anche in provincia di Imperia

Riconducibili a 25 soggetti gia’ tutti rinviati a giudizio a vario titolo collegate al gruppo societario dell’imprenditore Mario Di Raffaele

Passa anche dalla provincia di Imperia un’odierna maxi operazione delle Fiamme Gialle. Il nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha sequestrato 165 immobili in tutta Italia riconducibili a 25 soggetti gia’ tutti rinviati a giudizio per bancarotta e a vario titolo collegate al gruppo societario dell’imprenditore Mario Di Raffaele, ex presidente del Pomezia Calcio e proprietario del polo alberghiero ‘Hotel Selene’.

Il costruttore, che nel 2004 compro’ per 34 milioni Palazzo don Sturzo all’Eur, venne arrestato nell’aprile del 2011 per un crac di 52 milioni di euro, relativo ad una sola societa’ della holding dal quale si genero’ un vorticoso effetto domino sulle restanti 10 societa’, tutte dichiarate fallite dal Tribunale di Roma, pochi giorni dopo l’arresto. Le indagini, secondo quanto sostiene la Gdf, hanno accertato che tre banche e una societa’ di factoring, con la complicita’ degli esponenti del Gruppo imprenditoriale, hanno sottratto illecitamente risorse destinate al pagamento dell’Iva per soddisfare crediti altrimenti difficilmente recuperabili. Il meccanismo escogitato era basato sulla previsione che il Gruppo sull’orlo del fallimento avrebbe conferito l’attivo (consistente in immobili e beni) in un fondo immobiliare di una societa’ di gestione, per continuare a ricevere finanziamenti dalle banche, che in questo caso li avrebbero concessi in favore della nuova Sgr e non piu’ al Gruppo noto ormai come ‘cattivo debitore’. Ma l’Iva dovuta dalla Sgr, per oltre 31,6 milioni, invece di arrivare nelle casse dell’Erario, veniva dirottata verso le banche, perfettamente consapevoli dello stato in cui versava il gruppo, che cosi’ hanno ripianato le esposizioni debitorie del gruppo.

Alla luce di questo quadro investigativo, il Gup del tribunale di Roma ha emesso il sequestro conservativo dei beni rientranti nella disponibilita’ degli imputati, a vario titolo ritenuti responsabili del dissesto finanziario fino alla concorrenza del danno patrimoniale, pari ad oltre 322 milioni, a fronte dell’ammontare del passivo fallimentare complessivamente quantificato in oltre 250 milioni. I sequestri di ville, appartamenti e locali commerciali sono scattati nelle province di Roma, Milano, Torino, Venezia, Verona, Isernia, Imperia, Livorno, Lucca, Perugia, Teramo, Reggio Emilia, Lecco, Modena, Rimini, Parma, Pescara, Massa Carrara, Lodi, Novara, Savona, Aosta e Pavia.