Balneari del ponente a Roma contro la direttiva Bolkestein appoggiati da Scajola
Va ricordato che la direttiva europea Bolkestein, approvata nel 2006, prevede, tra i vari punti, l’obbligo di rimessa al bando delle concessioni
Imperia. Dalla Riviera a Roma per protestare contro la direttiva Bolkestein. Gli imprenditori balneari sono tornati in piazza. Tra urla e slogan vogliono difendere i loro diritti. E nella Capitale questa mattina non erano i soli. A loro fianco si sono schierati anche gli ambulanti e i commercianti. Tutti uniti e tutti in contro la legge europea Bolkestein.
E a Roma c’erano anche Scajola, Mai, Pucciarelli e Vaccarezza. “Siamo qui per sostenere i balneari, per aiutare le imprese, le famiglie, da chi vorrebbe cancellare la nostra storia! La Liguria c’è”, ha sottolinea l’assessore regionale che da sempre segue la vicenda Bolkestein e che lo vede impegnato a trovare una soluzione.
I manifestanti che oggi hanno protestano a Roma rappresentano le oltre 30.000 imprese italiane, molte a conduzione familiare, che verrebbero toccate dalla normativa e costrette a vedere il loro futuro messo in discussione.
In piazza anche le donne balneari italiane. In questa protesta hanno trovato pieno appoggio da diverse sigle sindacali e associazioni come “Donnedamare”. Un’associazione che da anni è protagoniste di iniziative per la tutela dei diritti al lavoro e al futuro delle donne e delle loro famiglie.
Va ricordato che la direttiva europea Bolkestein, approvata nel 2006, prevede, tra i vari punti, l’obbligo di rimessa al bando delle concessioni di spazi pubblici e beni demaniali in scadenza. Ciò, aprirebbe la strada a concorsi ed aste per ottenere in concessione ad esempio spazi di strade o piazze occupate da mercatini o ambulanti, spiagge e altri luoghi demaniali presso laghi e fiumi. Quindi l’obiettivo della Bolkestein sarebbe quello di favorire il libero mercato dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i Paesi dell’UE.