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Antonello Ranise (Forza Italia): “Si è perso tempo e il porto è finito nella palude”

14 marzo 2017 | 06:41
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Antonello Ranise (Forza Italia): “Si è perso tempo e il porto è finito nella palude”

Il consigliere di minoranza condanna la gestione politica di chi amministra la città

Imperia. Troppi anni nella palude e con un porto carente nei servizi che necessita di urgenti interventi di manutenzione. Sentenza che non merita commenti, ma che apre un dibattito politico e offre spunti di riflessione che quasi sicuramente diventeranno oggetto cardine della campagna elettorale ormai alle porte. La storia del porto incompiuto è una ferita difficile da rimarginare, ma un cavallo di battaglia ideale per mettere a nudo il modo di gestire la cosa pubblica.

“Un porto nel degrado”, lo dipinge così Antonello Ranise, segretario cittadino di Forza Italia e consigliere comunale, mai abituato a fare polemica nelle polemiche, ma pronto ad offrire spunti di riflessione su una vicenda che, a suo dire, “ha bloccato lo sviluppo di una città” e lasciato strascichi pesanti. Contattato da Riviera24.it spiega come “la decisione di assolvere gli imputati è indiscutibile” tanto che esprime la sua “personale soddisfazione”.

Ma per Ranise “non può essere assolta la gestione politica di chi amministra la città. Le conseguenze di questo cortocircuito sono state pesanti e ancora oggi le paghiamo: un porto incompleto e inefficiente. Doveva essere il volano per l’economia della città, avrebbe potuto offrire posti di lavoro e ricadute sull’indotto. Oggi  è così, sotto gli occhi di tutti: uno scalo carente, senza servizi che non funziona come dovrebbe. Scarsa illuminazione, decoro che lascia a desiderare, ecc…”. Per Ranise insomma: “Si è perso tempo e denaro con un porto che non ha mai spiccato il volo come si voleva certo per difficoltà oggettive ma soprattutto per mancanza di competenza e da parte dell’Amministrazione. Senza contare poi che il terremoto giudiziario fu innescato dal PD allora all’opposizione e che ora ha propri referenti… E purtroppo è facilmente prevedibile che all’orizzonte si profilino contenziosi per risarcire i danni subiti dai soggetti che il porto lo volevano costruire e sono stati fermati. Da ricordare anche che il processo e le indagini connesse sono costate circa un milione di euro”.