A Imperia ritrovato lo scheletro di una fossa comune o di un soldato della contraerea

3 marzo 2017 | 14:33
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A Imperia ritrovato lo scheletro di una fossa comune o di un soldato della contraerea
A Imperia ritrovato lo scheletro di una fossa comune o di un soldato della contraerea
A Imperia ritrovato lo scheletro di una fossa comune o di un soldato della contraerea

Il mistero dopo il ritrovamento delle ossa umane ai Bardellini resta aperto

Imperia.Una fossa comune sotterrata e rimasta sconosciuta per decenni oppure una postazione contraerea dove i soldati hanno cercato di respingere i bombardamenti degli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.

Sullo scheletro ritrovato nel terreno di una casa ai Bardellini si fanno le ipotesi piú disparate, ma saltano fuori anche le storie di quel periodo bellico quando Imperia, e tutto il resto della Riviera, era bersagliata dalle forze angloamericane.

Serviranno perizie e accertamenti, ma la squadra mobile della questura di Imperia coordinata da Giuseppe Lodeserto esclude che ci si trovi di fronte ad un “cold case”, un delitto rimasto irrisolto.

Il terreno dove sono state trovate quelle ossa e soprattutto il teschio è sotto sequestro, ma si lavora dagli uffici perché al momento non sono previsti altri scavi in zona. Un lavoro coordinato dal sostituto procuratore della Repubblica Antonella Politi. Ma per capire a chi appartengano quei frammenti, al di là del teschio, occorrerà scavare, probabilmente, nei libri di storia. Imperia zona logisticamente interessante in quel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Basti pensare ai bunker ricavati nella zona di Baité che dovevano d’appoggio al rifornimento dei mezzi militari.

Una storia che gli ottantenni ricordano bene quando giovanissimi vedevano i soldati effettuare continui sopralluoghi alla periferia della città e che occupavano le caserme della Crespi o dell’ex tribunale in piazza De Amicis. E si ricordano anche di quelle postazioni ricavati negli anfratti lungo l’anfiteatro collinare della città. E poi ci sono le stragi come quella di Costa d’Oneglia, avvenuta nella notte tra il 4 maggio e il 5 maggio 1945. Fu un’esecuzione sommaria di ventisei persone appartenenti o sospettate di appartenere all’esercito della Repubblica Sociale Italiana o al Partito Fascista Repubblicano compiuto da partigiani appartenenti alle formazioni partigiane garibaldine. Il 18 giugno poi, furono prelevare e uccise ancora due giovani infermiere ex appartenenti del SAF sospettate di conoscere i nomi degli autori della strage, Giovanna Serini e Lidia Bosia. Furono violentate ed uccise a Oliveto di Imperia, nei pressi di Oneglia. Chissà quante fosse comuni sono sparse lungo la collina dell’imperiese ancora sconosciute.