Un normale pomeriggio da disabile. Annarita Marino protagonista del video denuncia sulle barriere architettoniche imperiesi

20 febbraio 2017 | 10:40
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Un normale pomeriggio da disabile. Annarita Marino protagonista del video denuncia sulle barriere architettoniche imperiesi
Un normale pomeriggio da disabile. Annarita Marino protagonista del video denuncia sulle barriere architettoniche imperiesi
Un normale pomeriggio da disabile. Annarita Marino protagonista del video denuncia sulle barriere architettoniche imperiesi
Un normale pomeriggio da disabile. Annarita Marino protagonista del video denuncia sulle barriere architettoniche imperiesi

La risposta della polizia municipale? “Un piccolo svantaggio per alcuni è un vantaggio per molti altri”

Imperia. Un normale pomeriggio da disabile in un video di nemmeno quatto minuti: pochi, certo, ma abbastanza per portare a galla quali e quante difficoltà incontra una persona – in questo caso la giovane Annarita Marino – in sedia a rotelle, mediamente autosufficiente in una città “normale” come Imperia è. “Abbiamo voluto evidenziare i piccoli intoppi, proprio per fare capire come per una persona in carrozzella anche uno scalino di 2 centimetri sia uno scoglio insormontabile. – spiega Antonio Carli – Una miopia nella creazione di attraversamenti pedonali pericolosi e impraticabili, l’inaccessibilità a moltissimi servizi elementari, spesso ovviabili con piccolissimi interventi. Non ultima, una ostentata indifferenza nella considerazione dei disabili che porta i normodotati ad avere una costante condotta irresponsabile, specialmente alla guida, posteggiando spesso in maniera tale da rendere impossibile il passaggio alle carrozzine, oppure occupando i posti riservati per i più futili motivi.

Carli è consapevole del fatto che molti vorranno scatenare polemiche sul video, “perché attaccare, quando si ha torto, è la strada più facile. Mi preme dire che questa realtà, che per ragioni personali e familiari purtroppo vivo quotidianamente, è lontana dal tipo di vita che un individuo dovrebbe poter condurre specie se già gravato da una situazione disagiata. Mi piacerebbe perciò che per una volta si lasciassero da parte gli egoismi e l’indifferenza per considerare la cosa per quello che è: un problema sociale legato alla nostra “civiltà” e che in altri paesi, una maggiore considerazione rende indipendenti anche i disabili”.

Antonio Carli tiene a sottolineare che sono state innumerevoli le segnalazioni all’amministrazione comunale “che ha tra l’altro il merito di aver aggiunto altre barriere sulle tante già esistenti. Non solo nulla è successo, ma la risposta che mi sono sentito dare dal Comandante della Polizia municipale è che ‘un piccolo svantaggio per alcuni è un vantaggio per molti altri”.

L’intenzione di Antonio Carli, da qualche tempo impegnato con il suo nuovo progetto mediatico che parla di sociale attraverso una forma video essenziale, “non è scagliare la polemica verso l’amministrazione cittadina. Se se responsabilità ci sono, e ci sono, vanno attribuite a minimo 50 anni di indifferenza totale al problema. Certo è che alcuni deficit sono sicuramente dovuti ai reggenti attuali. Già 15 anni fa partecipai ad un film sul tema con Stefano Accorsi e Giovanna Mezzogiorno, dal titolo “Più leggero non basta”.  Vorrei che iniziassimo tutti a rendere più leggera l’esistenza a persone che già sono costrette, loro malgrado, ad una vita difficile e faticosa senza dovere aggiungere barriere ulteriori”.