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Su Facebook imperiesi mobilitati per risvegliare il Parasio, il quartiere storico di Porto Maurizio

9 febbraio 2017 | 18:07
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Su Facebook imperiesi mobilitati per risvegliare il Parasio, il quartiere storico di Porto Maurizio

Dall’album dei ricordi spuntano le immagini di un quartiere vivo con attività commerciali e eventi

Imperia. Immagini da cartolina, che vengono pubblicate sui social network e poi condivise tra amici anche all’estero. Il fascino del Parasio conquista il web e gli imperiesi si mobilitano. Non solo sfogliano l’album dei ricordi, ma spingono sull’amministrazione comunale affinché si faccia qualcosa per risvegliare un quartiere tra i più belli della Liguria.

Sul gruppo “Sei di Imperia se…” il dibattito è aperto per trovare una soluzione, quella più facilmente percorribile, per aprire la strada del risveglio. “Mi dispiace dirlo ma 50 anni fa – dice Rita Afflisio nel suo post – era tutto un altro mondo. Il Parasio era un borgo vissuto, pieno di gente e di negozi di ogni genere. Oggi è un borgo rimasto sempre con il suo fascino, ma deserto. Peccato, e non fanno nulla per valorizzarlo. Sono sicura che se fosse stato in Francia non lo avrebbero lasciato morire così”.

Giancarlo Casella ricorda le attività commerciali che lavoravano in questo quartiere. “In piazza Parasio, dove c’è l’Olio grosso,c’era Gualtiero piccolo negozietto, quindi scendendo giù da via San Leonardo c’era Ada, e poi ancora in via Porta Martina un forno. Quindi bar, latteria, macelleria, osteria, frutta e verdura”. E dai ricordi spuntano anche le feste, le manifestazioni con personaggi di spicco come i Matia Bazar e Beppe Grillo. Si giocava anche a pallone elastico”.

Far rinascere il Parasio è da sempre un’idea del presidente storico del Circolo Parasio Giacomo Raineri. “Ci vogliono soldi, è vero – ammette – ma soprattutto la volontà politica e quindi le idee. Ci sono spazi e angoli di questo quartiere suggestivi che si possono valorizzare. In altri Paesi, come appunto la Francia, sono stati capaci di farlo. Credo che Imperia, con le idee dei nostri giovani e una politica più elastica e meno chiusa negli schemi si possa fare qualcosa per risvegliare un borgo che i turisti, anche gli stranieri che lo visitano d’estate, amano tantissimo”.