#sanremo2017, i dipendenti Tim portano la loro protesta all’Ariston
“Abbiamo manifestato il dissenso per le politiche aziendali disastrose che stanno “impoverendo” sempre di più i dipendenti”
Sanremo.“Noi dipendenti TIM lo ricorderemo come un giorno memorabile, ma non per la finale del festival di Sanremo dove il nostro ” capo” era sponsor unico, ma come giorno in cui 200 ragazzi vestiti di rosso hanno tentato di affrontare il più grande colosso delle telecomunicazioni, manifestando il dissenso per le politiche aziendali disastrose che stanno “impoverendo” sempre di più i dipendenti” – dicono i dipendenti Tim parlando della giornata di ieri.
“Sperando di avere una qualche attenzione da parte dei media, i ragazzi, a pochi metri dall’Ariston, hanno inscenato balletti, coinvolto gente, distribuito volantini dove spiegavano la situazione che stiamo affrontando. E lì il colpo di scena: i media si sono interessati al nostro problema, forse anche loro smossi da un attimo di orgoglio e con la voglia davvero di aiutare delle persone a risolvere un problema che ormai affligge la popolazione italiana (la questione lavoro). I ragazzi sono entrati in sala stampa, hanno letto un breve comunicato e tra gli applausi dei presenti sono usciti” – affermano.
Ecco cosa ha letto il Collettivo Lavoratori Autoconvocati Telecomunicazioni:“Il C.L.A.T. (Collettivo Lavoratori Autoconvocati Telecomunicazioni) è un gruppo di lavoratori i quali, stanchi delle continue perdite (tra salario e spesso dignità) avvenute in questi anni, hanno deciso un giorno, visto l’immobbilismo dell’attuale dirigenza sindacale, di autoconvocarsi per dimostrare il proprio dissenso alle politiche aziendali che stanno portando la stessa a periodi di tagli senza un minimo di piano industriale volto allo sviluppo della società.
Il C.L.A.T. non sono “dei” lavoratori, il C.L.A.T. sono tutti i lavoratori che hanno a cuore il futuro dell’azienda e che vogliono rispetto del proprio lavoro, sono tutti i lavoratori che sono stanchi di vedere tagli al proprio salario per favorire premi milionari ai dirigenti, che sono stanchi di sobbarcarsi i costi di una solidarità che oramai sembra non avere fine. Il C.L.A.T. sono tutti i lavoratori che vogliono un futuro in questa azienda e che vogliono un piano industriale serio e di prospettiva.
Il C.L.A.T. sono tutti i lavoratori che, purtroppo, hanno dovuto constatare che chi dovrebbe tutelare i loro diritti ha da tempo smesso di fare il proprio dovere, accontendandosi di limitare i danni senza mai pretendere con forza soluzioni per il futuro. Per chiarezza ribadiamo, se ci fossero ancora dubbi, che il C.L.A.T. non vuole sostituirsi all’istituzione del sindacato, anzi, il C.L.A.T. vuole che lo stesso torni a fare il proprio dovere e poiché siamo convinti che il sindacato sono i lavoratori allora stiamo dimostrando che ci siamo, siamo consapevoli e presenti, ma soprattutto pronti a seguire il sindacato, ma non quello di propaganda elettorale, bensì il sindacato
con la S maiuscola, quello che la storia ci ha dato l’opportunità di conoscere.
Noi siamo qui, siamo pronti a ri-fare la storia del sindacato, sperando che lo stesso a questo punto non venga a mancare!!! In attesa che il sindacato ritorni, noi, i lavoratori, il vero motore dell’azienda e del sindacato, ci siamo!!!!!!!!”.
“E’ stato per noi, per la nostra delegazione CLAT, fatta di semplici lavoratori senza nessun appoggio sindacale, un momento unico” – concludono.