#sanremo2017, “Corto” il Labrador di Amatrice il vero protagonista all’Ariston
E’ stato lui a trovare un’intera famiglia morta con un bambino di 8 mesi
Sanremo. “Corto”, il labrador di Amatrice, è stato il vero protagonista della prima serata di #sanremo2017. Tra le canzoni di “big” e nuove proposte, quel cagnolone dal muso simpatico e dolcissimo, ha conquistato tutti anche i cantanti che erano dietro il palco in attesa di esibirsi. E’ un labrador di quattro anni, nato tra l’altro nel paese duramente colpito dal terremoto nell’agosto scorso. Anche lui, come i tecnici del soccorso alpino, ha lavorato in missioni difficili proprio in occasione del sisma. È stato “Corto”, che fa parte delle unità cinofile del Cnsas, a trovare un’intera famiglia morta con un bambino di 8 mesi.
Non appena è apparso all’Ariston di Sanremo, invitato da Carlo Conti, sui social si è scatenata la corsa ai like e ai commenti. Il labrador di proprietà di un tecnico del luogo si è piazzato nel bel mezzo del palco della kermesse canora sanremese. Fotografato e applaudito da tutti come una vera star. Corto è stato, come gli altri soccorritori, un eroe di quelle giornate di dolore che hanno devastato un paese che non esiste più.
Un “eroe del quotidiano” insieme ai rappresentanti di guardia di finanza, croce rossa, soccorso alpino, esercito, protezione civile e vigili del fuoco. Il labrador ha lavorato con coraggio e senza sosta. Col suo fiuto ha cercato di aiutare i “colleghi” a liberare quante più persone possibili dai detriti. “Di eroi ce ne sono tanti – ha sottolineato durante il suo intervento Maria De Filippi – basta saperli vedere, guardare. Gli eroi sono quelli che non mollano, non si piangono addosso, fanno il loro dovere, vanno a casa senza popolarità né soldi. La cosa importante è non dimenticarli”.
Sin da cucciolo, come altri “colleghi”, è stato addestrato per circa due e anni e mezzo e poi costantemente impegnato con esercitazioni dagli uomini del Cnsas. Un terremoto per un cane è una grande fatica perché la polvere delle macerie impedisce ai soccorritori a quattrozampe di respirare bene, ma sono un jolly fondamentale, perché arrivano in posti dove i tecnici metterebbero a repentaglio la loro vita.