Sanremo, le classi terze della secondaria dell’Istituto Calvino a lezione con il vescovo Suetta

5 febbraio 2017 | 16:13
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Sanremo, le classi terze della secondaria dell’Istituto Calvino a lezione con il vescovo Suetta
Sanremo, le classi terze della secondaria dell’Istituto Calvino a lezione con il vescovo Suetta
Sanremo, le classi terze della secondaria dell’Istituto Calvino a lezione con il vescovo Suetta

L’intervento ha posto l’attenzione sull’attuale ed importante tema interreligioso per integrare il percorso di studio che le classi stanno svolgendo

Sanremo. Venerdì 3 febbraio, presso l’Auditorium dell’Istituto Comprensivo Italo Calvino, le classi terze della scuola secondaria di primo grado hanno partecipato ad un interessante incontro con il vescovo della Diocesi Ventimiglia-Sanremo, mons. Antonio Suetta, il quale si è subito amabilmente presentato ai ragazzi come don Tonino.

L’intervento, progettato nell’ambito delle lezioni di religione con la professoressa Antonella Squillace, ha posto l’attenzione sull’attuale ed importante tema interreligioso per integrare il percorso di studio che le classi stanno svolgendo durante quest’anno scolastico, di conoscenza e approfondimento delle Religioni nel mondo. Gli alunni infatti si sono preparati con serietà e ricerche personali all’incontro con il vescovo, ponendo l’attenzione sia al dialogo tra le religioni, in particolare a quello ebraico-cristiano, sia al non facile cammino ecumenico, ricordando quest’anno il cinquecentenario della Riforma Protestante.

Mons. Suetta, partendo dall’importanza della religione come dimensione che caratterizza la natura umana, ha voluto sottolineare e soprattutto comunicare ai ragazzi come le religioni non siano e non debbano essere fonte di conflitto, ma come, purtroppo nel corso della storia, contrasti religiosi siano stati strumentalizzati per giustificare guerre e violenze di ogni tipo, togliendo così valore alla religione stessa. In questo senso il vescovo ha voluto riportare ad un pubblico di ragazzi che hanno seguito con attenzione e partecipazione, il messaggio di papa Francesco e dei suoi predecessori, a partire da papa Giovanni Paolo II, che quanto stiamo vivendo negli ultimi anni, con le tensioni e i conflitti in diversi parti del mondo, non è e non deve essere fatto passare per una guerra di religione o scontro di civiltà.

Tra i tanti spunti di riflessione, in questa particolare età dei nostri ragazzi, il vescovo ha voluto inoltre lasciare loro un importante messaggio: “ …nella costruzione del proprio futuro è importante la ricerca della conoscenza di se stessi per dare un senso alla propria vita e alle domande di senso, che da sempre l’uomo, che è anche uomo religioso, di ogni epoca e in ogni età, si pone, tentando così di scavalcare quei termini, la nascita e la morte, entro i quali si pone la vita di ciascuno.”

Proprio a questo proposito mons. Suetta, riportando molti esempi concreti, ha voluto porre in evidenza l’importanza della ricerca che è nel cuore e alla base di ogni esperienza religiosa: ciascuno si differenzia dalle altre, ma in tutte vi è la dignità dell’avvicinarsi alla verità. Fermo restando che la verità è poi una, come l’esempio delle macchine posteggiate nel cortile riportato dal Vescovo, che ha catturato l’attenzione degli alunni.

Proprio riprendendo questo paragone, è stata posta al vescovo da un alunno una domanda fondamentale: “è possibile che le persone, che vedono verità diverse, cioè un numero diverso di auto posteggiate in cortile, possano insieme un giorno mettersi d’accordo?”. “Il dialogo Interreligioso, che non vuol dire rinunciare a pezzi della propria verità, è possibile nel momento in cui posso incontrarmi sulle cose che coinvolgono e riguardano tutti per costruire insieme il bene comune. E nel confronto con un’altra fede posso anche imparare a conoscere ed apprezzare meglio la mia. Deve essere chiaro a ciascuno che sicuramente nessuno può realizzare la propria felicità contro un altro. Al di là di stereotipi e pregiudizi e dei tanti messaggi non sempre positivi che ci giungono dai media, si è colta da parte degli alunni voglia di interrogarsi e comprendere meglio la realtà che li circonda e soprattutto la speranza che dialogare con chi ha un credo, abitudini, tradizioni diverse, è possibile” – ha detto anche Don Tonino.