Sanremo, Il popolo della famiglia: “Quello del Festival è un messaggio sbagliato”

11 febbraio 2017 | 10:13
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Sanremo, Il popolo della famiglia: “Quello del Festival è un messaggio sbagliato”
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Sanremo, Il popolo della famiglia: “Quello del Festival è un messaggio sbagliato”
Sanremo, Il popolo della famiglia: “Quello del Festival è un messaggio sbagliato”

Un cartello anche per il caso Englaro: “Eluana non aveva spine da staccare, nessun respiratore. Reagiva e voleva vivere”

Ventimiglia. Una ventina di attivisti provenienti da Torino, Varese e Imperia de “Il popolo della famiglia” ha manifestato ieri sera in via Matteotti prima dell’inizio della quarta serata del Festival della Canzone Italiana. Motivo? Dire stop al messaggio “della normalità di una coppia omosessuale trasmesso dal Festival”.

“Vogliamo essere un chiaro no all’utero in affitto”, ha dichiarato Angela Ciconti, portavoce del gruppo, “Non siamo contro le persone, ma contro la strumentalizzazione di messaggi che non stanno portando la verità: equiparare l’utero in affitto a qualcosa di bello, qualcosa da proporre ai nostri giovani farcendolo in una forma pubblica, per il secondo anno di fila, utilizzando un Festival che dovrebbe essere in realtà per le famiglie e mettendo di lato la famiglia composta da uomo, donna, gli unici che possono procreare in maniera naturale”.

Sul perché gli attivisti abbiano scelto di manifestare nel cuore di Sanremo durante la kermesse canora più importante d’Italia, la Ciconti spiega: “Il Festival sta facendo qualcosa che non va bene, sta dando un messaggio ai nostri figli di normalità quando non è normale che due uomini decidano di affittare un utero per avere un figlio: si tratta dell’acquisto di un essere umano, che verrà strappato dall’abbraccio di chi lo ha partorito e non potrà mai sapere chi è la madre. E’ il furto della maternità e la schiavitù di quel bambino”.

Chiaro il riferimento agli ospiti scelti dalla Rai: da Ricky Martin, omosessuale che ha dichiarato di aver scelto sul web la madre dei sui figli, a Mika.

Tanti i messaggi scritti su cartelloni bianchi, tra questi anche un riferimento al caso Englaro, che tanto ha scosso l’opinione pubblica italiana: “Eluana non aveva spine da staccare, nessun respiratore. Reagiva e voleva vivere”.

Il popolo della famiglia, soggetto politico di ispirazione cattolica, ha infatti anche altri obiettivi oltre a quello della difesa della famiglia uomo-donna: “Diciamo no all’eutanasia, no al testamento biologico, no alle droghe, no alle unioni civili”, ha spiegato sempre la Ciconti, “Vogliamo un parlamento che pensi ai veri problemi: al fatto che i giovani non trovino lavoro. Siamo un movimento che vuole difendere la famiglia, vuole aiutare la famiglia a crescere, ridare la bellezza a quello che è sempre stato il centro del popolo italiano: la famiglia”.