Processo per i maltrattamenti al Borea di Sanremo, il pm chiede due condanne e un’assoluzione

24 febbraio 2017 | 09:46
Share0
Processo per i maltrattamenti al Borea di Sanremo, il pm chiede due condanne e un’assoluzione
Processo per i maltrattamenti al Borea di Sanremo, il pm chiede due condanne e un’assoluzione
Processo per i maltrattamenti al Borea di Sanremo, il pm chiede due condanne e un’assoluzione
Processo per i maltrattamenti al Borea di Sanremo, il pm chiede due condanne e un’assoluzione

Una storia che aveva suscitato scalpore con botte e sevizie che secondo l’accusa avevano subito gli anziani ospiti della struttura

Imperia. Due condanne e una assoluzione al processo per la casa di riposo “lager” Borea di Sanremo. Le richieste sono state formulate questa mattina dal pm durante l’udienza finale dell’inchiesta “Acheronte”, il fiume degli Inferi culminata con i clamorosi arresti del 2012.

Sul banco degli imputati Rosalba Nasi (un anno e otto mesi), moglie dell’ex senatore Gabriele Boscetto (difesa dall’avvocato Mager), assoluzione per il presidente della Cooperativa Airone di Imperia Stefano Bisiani (difeso dall’avvocato Cappellin) e sei mesi di reclusione per un dipendente del Borea Benito Viale (difeso dall’avvocato Andrea Artioli). Da precisare che quest’ultimo, che lavorava nella struttura da 30 anni, è finito sotto inchiesta “per un solo episodio: un piatto tirato in testa ad un paziente in un momento di nervosismo”, come ha sottolineato il suo legale.  

maltrattamenti borea

Violenze “inaudite e sconcertanti” che una volta filmate hanno fatto il giro d’Italia: nonnine gracilissime sbattute con forza sui loro letti, ai quali in alcuni casi venivano legate; uomini anziani malmenati e insultati; disabili trattati come bestie. Lo ha ricordato anche questa mattina il pm nella sua conclusione anche se va ricordato che per molti di questi episodi infermieri e personale impiegato aveva già chiuso i conti con la giustizia da un pezzo. “Nessuno degli imputati aveva mai fermato questi comportamenti illeciti nonostante le lamentele avanzate dai familiari degli anziani vittime dei soprusi. Gli imputati hanno omesso qualsiasi tipo di vigilanza nella struttura, ma piuttosto erano preoccupati per l’immagine della struttura. Eppure i segnali d’allarme c’erano ed erano stati numerosi”.

Ad accorgersi che qualcosa non andava sono stati i parenti degli ospiti della casa di riposo Borea, dopo aver notato qualche livido sospetto. Da qui l’inchiesta della guardia di finanza che aveva scoperto, attraverso le immagini, scene agghiaccianti. C’era l’operatore che passando in corridoio accanto ad una vecchina, immobile sulla sedia a rotelle addossata al muro, e all’improvviso, senza mostrare apparentemente alcuna emozione, le ha sferrato una gomitata in pieno volto, continuando a camminare.

L’udienza per le repliche è stata aggiornata al 24 marzo.