Politica del fare, a Imperia nasce il gruppo alternativo a Capacci e al Pd
Risvegliare la città anche attraverso corsi di formazione politica per far conoscere la vita di enti e partecipate
Imperia. Il termine “gregario” deriva dal latino, dove si indicava una persona che stava “in mezzo al gruppo”: era una definizione usata anche in ambito militare per indicare i miles, i soldati semplici privi di gradi. A Imperia nasce un gruppo d’ascolto di estrazione Forza Italia per lavorare su idee e costruire una solida piattaforma che possa risvegliare la città e farla decollare in vista delle prossime amministrative.
“E’ un gruppo che inizia a camminare e sarà alternativo a Capacci e al Pd – chiarisce subito Antonello Ranise, coordinatore cittadino di Forza Italia – Un gruppo aperto a chiunque abbiamo voglia e capacità di lavorare per voltare davvero pagina”.
Da dove partire allora? “Noi immaginiamo un Comune amico, che aiuti i cittadini, i giovani, i commercianti – risponde Ranise – D’altronde in questi cinque anni lo abbiamo visto tutti: mancato ascolto della gente, commercianti senza aiuti, frazioni abbandonate, città sporca, deserta, depressa e senza slancio”.
Torniamo ai gregari. Nessuno capitano, proprio come nel ciclismo Ranise? “Il gruppo lavora insieme e condivide posizioni – conferma – Si lavora su progetti come ad esempio quello di sanare il caso del porto fermo da ormai troppo tempo, sulla manutenzione delle strade e delle frazioni periferiche”.
Ma come si avvicinano i cittadini che possono lavorare insieme al vostro gruppo al cambiamento che avete in mente? “Siamo pronti anche a varare iniziative che possano risvegliare la voglia di fare politica. Sia chiaro non vecchio stile, ma propositiva e soprattutto attenta alle reali esigenze di Imperia e degli imperiesi – spiega Ranise – Saranno avviati corsi di formazione dove si potrà conoscere il funzionamento degli enti e delle partecipate. Un modo eccellente per avvicinare anche i giovani alla vita amministrativa visto che la ignorano perché hanno altre attenzioni. In passato, l’iniziativa varata insieme ad Ambesi e Poillucci aveva dato risultati inaspettati”.
Quindi conferma che non c’è un leader nel gruppo? Uomini jolly da sbandierare come possibili candidati alla poltrona di sindaco. “Ne sono circolati tanti, forse troppi. Parlarne è prematuro. Ma la verità è che stato fatto un polverone mediatico forse esagerato – dice Ranise – Con questo gruppo s’inizia insieme, si lavora insieme e si arriverà insieme a scegliere un nome che possa rappresentare non solo un centrodestra coeso, ma un candidato che abbia le qualità di mettere in atto quel cambiamento che la città si aspetta. Se sarà un sindaco di centrodestra il vincitore la programmazione per il rilancio di Imperia avrà certamente una corsia preferenziale visto che ora al Governo della Regione c’è Toti e soprattutto tre assessori che rappresentano il ponente: Scajola, Berrino e Viale”.
Si era parlato di una frattura tra Claudio Scajola e il nipote Marco. Tutto superato? “In realtà – risponde Ranise – non c’è mai stata una frattura, semmai una visione differente su alcune situazioni (vedi Diano Marina ndr). Anche in questo caso – sostiene Ranise – è stata una esagerazione mediatica che in concreto non aveva alcun peso dal punto di vista politico”.
E su Scajola, ex ministro, piace anche ricordare un esempio di coerenza che in questo momento altri politici, vedi la Raggi a Roma, non hanno preso in considerazione. “Scajola era un uomo di Governo – racconta Ranise – un bel giorno si è dimesso che neppure era stato raggiunto da un avviso di garanzia. Passano gli anni e si vede un sindaco che non molla la poltrona nonostante avvisi di garanzia certi e situazioni scomode. Scajola aveva agito senza tentennamenti. Due modi differenti di capire e di vedere la politica che non dovrebbero essere ignorati”.