Luca Colombo, il pittore dell’erotic art che sublimina il femminile: “Ma per emergere bisogna pagare”

28 febbraio 2017 | 09:40
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Luca Colombo, il pittore dell’erotic art che sublimina il femminile: “Ma per emergere bisogna pagare”
Luca Colombo, il pittore dell’erotic art che sublimina il femminile: “Ma per emergere bisogna pagare”
Luca Colombo, il pittore dell’erotic art che sublimina il femminile: “Ma per emergere bisogna pagare”
Luca Colombo, il pittore dell’erotic art che sublimina il femminile: “Ma per emergere bisogna pagare”

“La sublimazione della donna e del suo corpo, concepito come perfetta armonia di forme e sensazioni”

Ospedaletti. “Che siano anche a Parigi o a Verona oppure Dubai o New York, non fatevi abbagliare dalle prestigiose occasioni a cui vi invitano a partecipare”. L’ospedalettese Luca Colombo questo pensa e questo fa, nel concreto, scegliendo ogni giorno di continuare a vivere semplicemente la sua soddisfazione personale per quell’erotic art che le sue pennellate fissano sulle tele, realizzando opere che lo hanno fatto conoscere anche da critici di spessore come Vittorio Sgarbi. La sua riflessione mira infatti a tentare di far aprire gli occhi a tanti ingenui artisti emergenti in cerca di gloria facile, un sistema a cui lui ha però deciso di non sottostare.

Idraulico 44enne, Luca Colombo è artista per hobby. Il suo un talento per il disegno già evidente da ragazzino ma esploso nel giorno del suo 24esimo compleanno, grazie alla moglie che gli regalò una scatola di colori ad olio. Abitando a Varese le prime tele, via via nel tempo cresciute di dimensioni, rappresentavano quel mare immaginato passando poi a studiare e dipingere frutta e fiori. Poi il trasferimento ad Ospedaletti e un giorno l’ispirazione che tutto cambia “Scendo in garage a dipingere un nudo di donna”.

Dopo una crescita artistica basata sulla ricerca, oggi i suoi lavori rappresentano “la sublimazione della donna e del suo corpo, concepito come perfetta armonia di forme e sensazioni (compresa la maternità) poichéla donna è affascinante anche in quanto l’unica persona che può creare”. Seducenti dettagli, provocanti giochi di colori e chiaroscuri che, stuzzicando, fanno immaginare anche oltre ciò che vedi. Un modo di respirare e fare arte approvato da tutta la famiglia a cominciare dalla moglie Nadia la cui complicità è già la risposta alle tante perplessità che molti le pongono: “Gelosaio? E di che! La gelosia è da provare solo per ciò che viene tenuto segreto. L’espressione del se non va mai censurata finché non c’è violenza”.

Per Luca, il genere erotico (stile che conta diverse manifestazioni sia in Italia che all’estero), è una coinvolgente vena pittorica sui generis, spezzata temporaneamente solo dalla notizia dell’attentato a Nizza nell’estate scorsa dopo il quale il blocco e l’avversione per le tele diedero spazio ad una nuova e impensata manualità concretizzando la forgiatura di particolari sculture di pesci realizzate con freni a disco.

Una parentesi durata non molto ma che ha dato spazio e vitalità a nuove forme di sperimentazione per poi tornare all’amore per i dipinti hard con i quali si diverte un sacco senza mai perdere di vista l’umiltà ma, al contempo, la realtà del mondo dell’arte nel quale, secondo lui “se un artista vuole provare a sfondare nel mondo dell’arte deve essere ricco o comunque avere un nome già famoso e altisonante. Se è povero può essere talentuoso quanto vuole ma non troverà mai opportunità. O meglio, per apparire sui cataloghi o riuscire a fare incetta di quelle prestigiose targhe da affiggere alla parete che fanno alzare la quotazione della propria firma è semplice, basta sborsare soldi (iscrizioni, spedizioni, spazi espositivi e quant’altro). Gli ambiti riconoscimenti arrivano senza che nemmeno l’opera sia stata visionata. A chiunque appioppano la qualifica di artista, basta far cassa. E’ lo scotto per sfondare”.

Chi conosce Luca Colombo lo definisce un artista di gran dote, ma ancor prima una persona trasparente e dall’inventiva sconfinata. Attualmente al suo attivo oltre 300 quadri e una grande gratificazione, quella di saper portare l’occhio di chi guarda proprio là dove l’artista vuole, giocando con la seduzione ma senza alcuna malizia.