La psicoterapia, un percorso di autoconsapevolezza

Il nuovo appuntamento della rubrica #NonSoloFitness curata da Giulia Massucco, psicologa psicoterapeuta
Chi guarda se stesso, rischia di incontrare se stesso. Lo specchio non lusinga, mostra diligentemente ciò che riflette, cioè quella faccia che non mostriamo mai al mondo perché la nascondiamo dietro il personaggio, la maschera dell’attore. Questa è la prima prova di coraggio nel percorso interiore. Una prova che basta a spaventare la maggior parte delle persone, perché l’incontro con se stessi appartiene a quelle cose spiacevoli che si evitano fino a quando si può proiettare il negativo sull’ambiente”.
(Carl Gustav Jung)
Raramente inizio le mie riflessioni con una citazione, ma questa appena esposta mi è sembrata esemplificativa di un pensiero che sto maturando da un po’ di tempo, ossia quanto la psicoterapia sia anche sinonimo di percorso interiore, di esercizio di introspezione, condotto sotto la guida di un professionista esperto, che possa aiutare a guardare quelli aspetti di noi stessi che facciamo fatica ad accettare, solitamente quelli che ci creano più difficoltà e problematiche nel rapporto con noi stessi e con il mondo esterno. Accostarsi alla psicoterapia nell’ottica di conoscere se stessi, per migliorarsi ed essere consapevoli delle parti del se’ più problematiche, è forse l’approccio migliore per ottenere risultati, poiché presuppone già una base di autoconsapevolezza, quindi facilita l’acquisizione di un atteggiamento di fiducia nei confronti del terapeuta e della riuscita del percorso stesso.
La riflessione di Jung è estremamente attuale e ben si adatta a descrivere numerose situazioni nelle quali facilmente oggi si tende a non mostrare al mondo alcuni aspetti della propria persona. Esulo dalle considerazioni in ambito sociologico cui facilmente si potrebbe aprire: basti dire che modelli mediatici e virtuali ci vengono quotidianamente imposti, lasciando ben poca libertà di espressione al sé autentico di ciascuno di noi, pur non offrendo le medesime certezze dei modelli educativi, dell’identità di genere, genitoriali delle generazioni passate. Certamente guardare se stessi e farlo con strumenti professionali quali un percorso di psicoterapia, comporta anche prendersi cura delle parti più negative, che si fa fatica ad accettare; l’abitudine a dover indossare una maschera, che la nostra società favorisce, amplifica la possibilità che decidere di accostarsi ad un percorso di psicoterapia incontri così tante resistenze.
Considerare una psicoterapia anche come percorso di autoconoscenza interiore, che non parta necessariamente da eventi traumatici o problematici, permette di ottenerne i migliori risultati di crescita personale e, una volta superate le resistenze iniziali, ha uno straordinario effetto liberatorio, permettendo di esprimere se stessi in modo autentico.
Dottoressa Giulia Massucco, Psicologa Psicoterapeuta
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La dottoressa Massucco riceve c/o studio piazza Eroi Sanremesi n 26, Sanrremo. Contatattare telefonicamente o via mail, per appuntamenti, o interrogativi e approfondimenti degli argomenti esposti