Intimidazioni al costruttore di “The Mall”, due arresti a Firenze

28 febbraio 2017 | 14:33
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Intimidazioni al costruttore di “The Mall”, due arresti a Firenze

In contemporanea sono state eseguite perquisizioni domiciliari durante le quali è stato acquisito altro materiale ritenuto “utile” dagli inquirenti

Scandicci. Sono state arrestate due persone per gli atti intimidatori nei confronti di Andrea Bacci imprenditore amico di Matteo Renzi e coamministratore della Coam società che sta costruendo l’outlet “The Mall”. La notizia riportata dal quotidiano fiorentino La Nazione racconta che le fiamme gialle hanno emesso un’ordinanza di custodia cautelare e le ipotesi di reato sono “concorso in estorsione continuata”.

Ad essere arrestati un pregiudicato catanese di 48 anni R.G. e un imprenditore originario dell’hinterland napoletano di 44 anni D.P., i quali sarebbero ritenuti responsabili di intimidazioni nei confronti di Bacci.

Più in particolare, le indagini condotte dal Gico con il coordinamento del procuratore aggiunto Luca Turco e del sostituto procuratore Christine Von Borries, hanno messo in luce – scrive La Nazione – che le intimidazioni sarebbero state eseguite materialmente da R.G. (che ha precedenti penali specifici e che da anni è domiciliato a Firenze) per conto di D.P., imprenditore edile che vantava un credito di circa 270mila euro nei confronti della Coam srl, società sottoposta a una procedura di concordato preventivo di proprietà del Bacci, allo scopo di “convincerlo” a onorare il debito.

Le attività investigative eseguite dalle Fiamme Gialle hanno consentito di raccogliere solidi elementi probatori (riscontri sulle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza poste intorno alla AB Florence; sulle conversazioni intercettate tra gli indagati nonché su particolari profili contabili rilevati tra le società a vario titolo coinvolte) che hanno permesso agli inquirenti di indagare quattro persone e ottenere i provvedimenti di custodia cautelare in carcere.

In contemporanea sono state eseguite perquisizioni domiciliari durante le quali è stato acquisito altro materiale ritenuto “utile” dagli inquirenti.