Il processo per il capannone del porto d’Imperia è prescritto

Finisce in archivio il caso che vedeva imputato tra gli altri anche Paolo Calzia
Imperia. La vicenda è un filone del maxi processo in corso presso la Corte d’Appello a Torino. Riguarda quella del capannone che sarebbe stato realizzato in forma abusiva nel porto di Imperia. A coordinare l’attivitá di indagine era stato il sostituto procuratore della Repubblica Alberto Landolfi. Stamane il giudice Laura Russo (nella foto)ha deciso di archiviare il caso per sopraggiunta prescrizione. Erano imputati Paolo Calzia, ex direttore generale Comune di Imperia e presidente Porto di Imperia SPA, quindi Emilio Morasso che ricopriva l’incarico di direttore dei lavori nel porto turistico, Delia Merlonghi con l’incarico di rappresentante legale della societá Acquamare e Peschiera Srl. Un processo che vedeva imputato anche Emanuele Giovagnoli amministratore della Sielt Immobiliare e ancora Mariassunta Longo in qualitá di rappresentante della società Acquamarcia. Oggi nessuno di loro era presente in aula. Giá in passato il giudice del Tribunale imperiese Paolo Luppi aveva dichiarato estinti per prescrizione due capi di imputazione su tre del fascicolo. Riguardavano in particolare alcune violazioni urbanistiche e le violazioni del codice della navigazione relative all’occupazione abusiva del capannone su suolo demaniale. Oggi, per il terzo e ultimo capo di imputazione, era presente davanti al giudice monocratico l’avvocato Erminio Annoni che difendeva proprio Paolo Calzia. Finisce così in archivio un’altra storia che riguarda l’infrastruttura portuale a poche settimane dalla sentenza a Torino per il processo di secondo grado che vede imputato anche il costruttore romano Francesco Bellavista Caltagirone.