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Il libro presentato in biblioteca Imperia e i giornalisti messi alla porta perché sgraditi

2 febbraio 2017 | 15:58
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Il libro  presentato in biblioteca Imperia e i giornalisti messi alla porta perché sgraditi

Il day after della presentazione del libro di Casa Pound a Imperia e le incomprensioni tra polizia, organizzatori e Comune

Imperia. “La decisione di non farla passare è stata assunta dal funzionario di polizia. Noi non ne sapevamo nulla, spiace”. Il coordinatore regionale di Casapound Liguria, Giorgio Guazzini si rivolge così al cronista di Riviera24 che lo raggiunge al telefono per capire che cosa è realmente accaduto ieri sera alla presentazione di un libro alla Biblioteca Lagorio, spazio pubblico gestito dal Comune.

Il day after delle polemiche è ancora peggio perché spunta il classico balletto delle responsabilità. Per l’assessorato alla cultura era un incontro pubblico, per CasaPound pubblico ma esclusi i giornalisti e con persone selezionate all’ingresso se gradite o meno con la polizia a far da filtro. Per la questura c’era da far rispettare la sicurezza tanto che nei giorni precedenti c’era stata anche una riunione in prefettura.

Ma la cosa più grave è che “i giornalisti” non erano graditi all’incontro. Oltre a loro sono stati messi alla porta, senza troppi complimenti, anche gente comune come avvocati e consiglieri comunali. Perché questa scelta? “L’incontro era pubblico – ribadisce Guazzini – Per i giornalisti volevamo che la serata si svolgesse in tranquillità senza che rivolgessero domande scomode. Per accedere si dovevano accreditare”, aggiunge chiaramente Guazzini.

Bene allora quello che doveva essere un incontro pubblico è diventato un incontro privato? “No – risponde Guazzini – l’incontro era pubblico. La gente poteva entrare”. Peccato che però la versione della questura sia diversa: “Soltanto alcune persone potevano avere accesso alla sala e le persone erano state invitate da CasaPound”. Invitate allora ad un incontro selezionatissimo e perchè allora l’assessorato alla Cultura ha concesso la sede? Non poteva approfondire meglio le intenzioni degli organizzatori? Se lo domanda anche Mauro Servalli, consigliere di minoranza che ieri sera era in piazza De Amicis. “Quanto accaduto è assurdo ed è per questo motivo che voglio andare fino in fondo”. Nel frattempo tra gli invitati c’era Angelo Dulbecco, esponente di Forza Italia, e segretario provinciale dei giovani di quel movimento politico. “Sì, sono stato invitato alla serata”.

CasaPound, tra l’altro, aveva anche lanciato un appello via Facebook invitando chiunque ad iscriversi al movimento. Un invito però fallito. Guazzini lei sa che molte persone sono rimaste alla porta? “Mi spiace non so che cosa dirle”, è la risposta. La questura, per l’occasione di ieri sera, ha schierato quaranta uomini arrivati anche dal reparto celere di Genova per la tranquillità di tutti. Da piazza Dante al mercato di piazza Doria era tutto off limit. Tutto blindato e traffico deviato. Potevano passare solo mezzi di soccorso e pullman. Chi ieri sera era in piazza ancora si domanda se forse non era più logico che un incontro letterario che da pubblico si è trasformata in una riunione “selezionata” venissi promosso altrove, magari in un ristorante o in un circolo privato senza necessariamente dover scomodare un esercito tra carabinieri e polizia.