Il cane: corteggiamento, accoppiamento e gravidanza
Portiamo un po’ di consapevolezza e attenzione a ciò che succede: si mettono al mondo delle vite e per questo è necessaria una presa di coscienza e responsabilità
Abbiamo parlato nel precedente articolo del ciclo estrale della cagna e del primo calore.
Il maschio, a differenza della femmina, è sempre disponibile e pronto ad accoppiarsi, o per meglio dire è sessualmente attivo. Viene attratto dall’odore della femmina in calore, già dalla prima fase (proestro), soprattutto dall’urina emessa. È probabile, in questo caso, che il maschio esibisca un comportamento denominato Flehmen, un meccanismo olfattivo per identificare lo stato di una femmina basato sulla presenza di feromoni nell’urina o emessi dalle ghiandole genitali. Lo si può vedere anche nei cavalli, nei gatti, negli ungulati in generale: arricciano il labbro superiore per favorire il passaggio di feromoni e altri odori fino l’organo vomero nasale (collegato attraverso una minuscola apertura dietro i denti incisivi superiori).
Il corteggiamento è composto da diverse fasi a seconda dell’età e dell’esperienza dei due cani. Possono annusarsi muso, orecchie e genitali. Possono invitarsi l’un l’altro a seguirsi in corse sfrenate. Può succedere che sia la cagna a provocare il maschio con atteggiamenti che possono variare dalla semplice “sfilata” alla monta. Il maschio quando pronto, posa la testa sulla schiena della femmina, come a chiedere il consenso, il permesso. La femmina a questo punto può spostare la coda, segnale di “via libera” oppure può rigirarsi e allontanare il maschio.
Alla fine dell’accoppiamento si forma il “nodo”: nel maschio alla base del pene si crea un rigonfiamento che non gli permette di staccarsi dalla femmina, i due cani rimangono “attaccati” per circa dieci minuti in media. Il nodo a cosa serve? Ad assicurare che lo sperma non vada perso e che la fecondazione vada a buon fine. Siccome il periodo di ovulazione della cagna dura qualche giorno, se essa ha accoppiamenti con partner diversi è possibile che dia poi alla luce cuccioli di padri diversi. In tutto possiamo dire che l’accoppiamento dura una ventina di minuti. In alcune razze l’accoppiamento e il parto sono del tutto assistiti (fecondazione artificiale e parto cesareo), ad esempio Bulldog inglese e Bouledogue francese i quali non riesco a provvedere autonomamente all’accoppiamento.
La gravidanza dura in media 60 giorni(57-63gg). Come si diagnostica? Non funziona come per la donna con il test che misura la quantità di un certo tipo di ormoni nelle urine o nel sangue.
Il test più utile è l’ecografia addominale che si può fare dal 20-25° giorno in poi, da questa si può monitorare la presenza di cuccioli e il loro stato di salute. Eventualmente si può anche usare il test della palpazione addominale dal 30° giorno in cui si sentono i cuccioli che si stanno formando. Verso il 45° giorno circa si può procedere con una radiografia addominale per sapere il numero esatto di cuccioli (vengono messe in evidenza spine dorsali e crani), esame utilizzato sempre più raramente. Il corpo della cagna si modifica in modo importante verso la fine della gestazione, quando si iniziano a vedere le mammelle e l’addome ingrossato.
Diversi studi hanno dimostrato che una gravidanza vissuta in uno stato rilassato, in presenza dell’uomo e con contatti tranquilli (manipolazioni e carezze) sarà utile al fine di dare alla luce cuccioli rilassati, tranquilli e inclini al contatto umano. Nei 2-3 giorni precedenti la cagna inizia a mostrare i comportamenti caratteristici per la preparazione del nido che accoglierà la cucciolata: diventa irrequieta e cerca angoli tranquilli. Possiamo aiutarla mettendole a disposizione un luogo/giaciglio/cuccia in una zona poco disturbata e con molte coperte e stracci.
È importante tenere sotto controllo la cagna durante la gravidanza per verificare la crescita dei cuccioli e la loro vitalità, purtroppo ci sono casi di cuccioli morti e mummificati in utero che sarebbe meglio evitare. È importante inoltre controllare l’alimentazione della cagna che dopo il 45° giorno avrà un dispendio calorico maggiore, il quale durerà per tutto l’allattamento fino allo svezzamento.
Il parto della cagna viene distinto in tre fasi:
fase prodromica: in media dura 6-12 ore (nelle primipare può anche durare di più). La temperatura corporea è scesa di un grado, la cervice si dilata e si perde il tappo mucoso, iniziano i tremori. L’utero comincia a contrarsi. La cagna è nervosa, può nascondersi nella tana che ha costruito e scavare il nido;
fase espulsiva: può durare poche ore come una giornata intera, il tutto dipende da diversi fattori come il numero di cuccioli e la loro mole, l’esperienza della cagna e l’intensità delle diverse spinte per espellere i cuccioli. Il segnale principale di questa fase è la rottura delle acque. Per ogni cucciolo partorito la cagna rompe il sacco amniotico in cui il cucciolo è avvolto e lo lecca per stimolarne la respirazione, segue l’espulsione della placenta che viene mangiata. Il tempo medio tra l’espulsione di un cucciolo e l’altro varia tra 40 min e qualche ora (se la cucciolata è numerosa gli ultimi ci metteranno del tempo in più per percorrere le corna uterine);
fase della lochiazione: in questa fase avviene l’espulsione dei “lochi” o residui uterini come le placente non espulse prima e i liquidi fetali del caso. La cagna si mangia le placente epoi si tranquillizza stremata.
In ogni caso contattate il vostro veterinario di fiducia per ogni eventuale dubbio e per assistere nel migliore dei modi la vostra neo mamma a 4 zampe. I cuccioli nascono sordi e ciechi, la cagna provvederà a leccarli per pulirli e stimolare in loro i riflessi per minzione e defecazione.
L’allattamento è una fase fondamentale soprattutto nei primi giorni, in cui la cagna secerne il colostro, per il rafforzamento del sistema immunitario (la mamma trasferisce le proprie difese ai cuccioli). Dopo pochi giorni le ghiandole mammarie cessano di secernere colostro e subentra il normale latte, il quale sarà l’unico alimento dei cuccioli per il primo mese di vita circa. I cuccioli (di ogni specie animale) sono esseri adorabili che innescano in noi istinti di “cura verso l’altro” che ha bisogno di cibo, calore, affetto.
Portiamo un po’ di consapevolezza e attenzione a ciò che succede: si mettono al mondo delle vite e per questo è necessaria una presa di coscienza e responsabilità. I rischi sono quelli che sappiamo ma che spesso non vogliamo vedere: nel caso di gravidanze indesiderate si andrà ad aumentare il numero di abbandoni in strada (o in altri luoghi) e il numero di ospiti al canile.
Dottoressa Marzia Massocco