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Ferruccio de Bortoli ospite dei club Rotary di Sanremo, “Il buon giornalismo è fatto di umiltà”

22 febbraio 2017 | 17:34
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Ferruccio de Bortoli ospite dei club Rotary di Sanremo, “Il buon giornalismo è fatto di umiltà”
Ferruccio de Bortoli ospite dei club Rotary di Sanremo, “Il buon giornalismo è fatto di umiltà”
Ferruccio de Bortoli ospite dei club Rotary di Sanremo, “Il buon giornalismo è fatto di umiltà”
Ferruccio de Bortoli ospite dei club Rotary di Sanremo, “Il buon giornalismo è fatto di umiltà”

Nel pomeriggio di ieri De Bortoli è stato ospite dei “Martedì letterari” del Casinò di Sanremo

Sanremo. Ospite dell’Interclub del Rotary Sanremo ed Hanbury è stato Ferruccio de Bortoli ex direttore del Corriere della Sera, editorialista del Corriere del Ticino, presidente di Longanesi, insomma una colonna portante del giornalismo italiano si è concesso in un’intervista a Riviera24 dove si è parlato di varie tematiche inerenti il giornalismo e l’Europa. Tra le autorità rotariane presenti c’erano: il presidente del Sanremo Hanbury Angelo Granieri, del Rotary Sanremo Pietro Martullo e del Rotary Club Alassio Filippo Bonfiglietti.

Quale è, secondo lei, il ruolo dei giornali locali, di questa nuova informazione 2.0?

“I giornali locali e le loro espressioni locali come la vostra, hanno dimostrato una grande capacità di rinnovarsi, una vicinanza con il loro pubblico, una tendenza a rappresentare nuove istanze delle località di riferimento. Ho anche promosso diverse edizioni territoriali, sia al Sole24Ore che al Corriere della Sera e pertanto ritengo che il giornalismo locale che è un giornalismo di cronaca, in sintonia con il proprio territorio ma che non deve essere catturato dal proprio territorio, tenere una sua indipendenza, una sua capacità ascrittica, una voglia di rappresentare un piccolo contraltare alla politica locale che a volte è piuttosto aggressiva. Se c’è un confronto di idee anche in un contesto territoriale è utile ma anche sgradevole ma se c’è un dibattito corretto con la pubblica opinione fa crescere il territorio.”

Come ci si può districare dal mare magnum delle ‘bufale’?

“I giornali esistono per questo, perchè sono una fonte accreditata, poi ci sono i buoni giornali e i pessimi giornali. Il lettore nell’era della digitalizzazione e dei social network vuole una certificazione dell’informazione che riceve. In un’epoca in cui accade tutto in streaming c’è bisogno di buoni giornalisti.”

Come vede il futuro del giornalismo on line?

“Il quotidiano on line locale proprio per la sua natura subisce una concorrenza minore rispetto al quotidiano nazionale. C’è un rapporto diretto con il lettore, siete compagni di viaggio, vi sedete sostanzialmente allo stesso tavolino del bar di prossimità, voi rappresentate l’anima del territorio. Il raggiungimento di un livello di credibilità è un traguardo più difficile da raggiungere al contrario di un giornalista ‘nazionale’. Il buon giornalismo è fatto di umiltà, mischiarsi tra la gente, condividere l’opinione del lettore marginale etc…”

Sulla vittoria di Francesco Gabbani al Festival di Sanremo?

“Questo Gabbani è interessante, forse più interessante di lui è il paroliere che dimostra di avere una sua cultura. Una canzone che fa sognare un paese che ha bisogno di sognare da tanto tempo, nello stesso tempo il Festival è nazional-popolare per citare Pippo Baudo, ma anche internazionale, evoluto e ha resistito alla digitalizzazione, il Festival è rimasto sempre se stesso…”

A quasi 60 anni dalla firma del Trattato di Roma, questa Europa è più unita o divisa?

“Ci apprestiamo ad un compleanno triste, da europeista mi sforzo a vedere il bicchiere mezzo pieno ma forse è pieno solo per un quarto.” E ancora: “Chi eleva dei muri si confina in una prigione, abbiamo bisogno di essere competitivi nel mondo, questa economia è fatta di turismo, ad esempio quando c’era il muro di Berlino i turisti non venivano in riviera.”