“Fake, perché Sanremo è falsa”. L’altra città nel duro video del rapper Salem Addams

15 febbraio 2017 | 09:33
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“Fake, perché Sanremo è falsa”. L’altra città nel duro video del rapper Salem Addams

“Servono opportunità per i giovani, perché ad oggi il futuro è senza chance”

Sanremo. “Fake. Perché Sanremo è una città ‘falsa’, che si fodera gli occhi per non vedere i disagi di una gran fetta dei suoi giovani. Che non da opportunità, che è solo bigotta. Io invece, questa verità la faccio uscire, forte, e la sbatto in faccia a tutti perché si cominci a riflettere, a mettersi in gioco per cambiare le cose”. La delusione è la leva che il rapper Salem Addams usa nel suo ultimo video “Fake” – uscito lunedì 13 febbraio  – per raccontare la sua città. E lo fa con irruenza, prepotenza, arrivandoti allo stomaco, così come d’altronde tutti i suoi pezzi che scrive per sollevare quelle tematiche “che solitamente – spiega in esclusiva a Riviera24 – i benpensanti preferiscono non affrontare”.

Un testo e un video crudi in cui Salem, nome d’arte del giovane sanremese Alex, sviscera i malesseri “di quella parte del tessuto umano cittadino che si sente inerme, senza possibilità e senza fiducia in niente e nessuno. Una città falsa perché nasconde un volto che non si vede perché non si vuol vedere, perché parlare di giovani non è come parlare di una biglia e del suo percorso tutto liscio e standardizzato”.

Uno stile cupo, quello di Salem, sia in quest’ultimo lavoro che anche in tutti i precedenti: “Ho avuto le esperienze necessarie per parlare di determinati argomenti e uso l’oscurità e la crudezza per lanciare una riflessione che non è sfiducia. Ascoltare un mio pezzo e stare male è esattamente quello che voglio proprio perché è un voler scioccare, scuotere, non arrendersi”.

A lui non interessa piacere, non interessa far un buon effetto, non interessa il giudizio della gente. Giovane e diretto, Salem cerca semplicemente lo ‘scontro’ perché  trovare il ‘confronto’ su tematiche legate al disagio giovanile. Secondo Alex a Sanremo, ma anche in tutta la regione, servono opportunità per i giovani, “perché ad oggi il futuro è senza chance. E se questo ti capita da giovanissimo adolescente e magari non hai alle spalle un background familiare adeguato, rischi di finire inevitabilmente nel mondo della droga o comunque dell’illegalità (e, attenzione, il confine ‘buono’ ‘cattivo’ non è mai ben delineato)”.

La ricerca di uno sfogo, un senso alle proprie giornate. Lui lo ha trovato buttandosi nella musica “per me un colpo di fortuna, perché tanti miei amici non sanno ancora cosa vogliono o possono fare. Ed è ovvio che non potrei scrivere di esperienze e disagi se non li avessi vissuti personalmente”. E’ allora che il suo puntare il dito, senza tuttavia ergersi a paladino, è, come lui stesso afferma, semplicemente il bisogno di rendere pubblico il fatto che “l’essere cresciuti in determinati ambienti del territorio sanremese, temprae permette di aprire gli occhi e porsi domande, senza filtri, finalmente onesti innanzitutto partendo da se”. Parlare della propria storia e dei propri problemi, scrivendo per gli altri ma prima di tutto per se stessi, come in un’autoterapia”.

Oggi solista affermato nella Riviera Ligure poiché anche noto per aver fondato i Mental Slug – trio rap formato da Il Grizzly (Alessandro Comandini) e River Le Fou (Nicolò Rivaletto) che dal 2013 al 2015 ha aperto live figure di spicco nel rap come Noyz Narcos, Fedez, Shade, Hyst, Lucci e Willie Peyote – a scrivere i suoi lavori Salem Addams ha iniziato nel 2012. “Ho sempre ascoltato rap ma da piccolo anche De Andre. Il passaggio da quel cantautorato a questo genere è comunque stato quasi immediato poiché se oggi un artista ha qualcosa da dire usa il rap che è quello che meglio si concentra sul testo”.

Con il video girato e curato da Chiara Parodi e Alessandro Ogliani e con Vincenzo Fiorillo al drone, attraverso Fake si è in grado di traslare ciò che Salem comunica attraverso la sua musica sottoforma di immagini. Dalla Pigna all’Imperatrice, dalla Madonna della Guardia alla spiaggia dei Tre Ponti, nel connubio perfetto tra immagini e testo, il rapper sanremese Salem riesce a mostrare “la bellezza affascinante e maledetta di Sanremo”.