Daniele Barsotti, da Lucca a Sanremo per cantare un inno alla vita: “Dimenticherò”

11 febbraio 2017 | 16:12
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Daniele Barsotti, da Lucca a Sanremo per cantare un inno alla vita: “Dimenticherò”
Daniele Barsotti, da Lucca a Sanremo per cantare un inno alla vita: “Dimenticherò”
Daniele Barsotti, da Lucca a Sanremo per cantare un inno alla vita: “Dimenticherò”
Daniele Barsotti, da Lucca a Sanremo per cantare un inno alla vita: “Dimenticherò”

“Un racconto in musica, narrato in prima persona e nato da un’esperienza personale: la depressione di una persona con cui sono a contatto da diversi anni”

Sanremo. Tra le tante voci “collaterali” che hanno popolato la 67esima edizione del Festival di Sanremo, una è giunta dal cuore della Toscana. È quella del cantautore lucchese Daniele Barsotti, 34 anni, arrivato nella città della kermesse canora più importante d’Italia con un inno alla vita: il suo primo singolo, Dimenticherò.

Dimenticherò è una breve storia riflessiva – spiega Barsotti – che parla del tema della depressione. Un racconto in musica, narrato in prima persona e nato da un’esperienza personale. Da circa dieci anni infatti mi trovo a vivere a contatto con una persona affetta da questo male oscuro. Un rapporto che mi ha segnato, che mi ha fatto entrare dentro quella tristezza generata dall’essere umano. Tutto ciò mi ha condotto a scrivere la musica e il testo di Dimenticherò, una canzone che parla della depressione, che la personifica nel volto di una donna, amica e nemica”.

Due facce della stessa medaglia perché se la patologia è il filo conduttore del brano, questo sfocia poi nella sua repulsione e nel suo superamento. Il soggetto giunge infatti a respingere donna Depressione, addirittura la offende con rabbia. “E’ il segno di una sua guarigione – commenta il giovane cantautore –  forse è già guarito, in quanto sorge in lui la volontà di rinascere, di allontanarsi da quel mondo grigio, di vivere sempre e solo nella gioia, aiutando anche gli altri”.

Un brano dunque intenso, che tratta di tematiche profonde e attuali “in quanto – prosegue la voce lucchese  –  la mia musica è sempre generata da sentimenti, positivi o negativi, che mi hanno coinvolto, mi coinvolgono o mi coinvolgeranno. La musica è, secondo me, l’unico grande mezzo per dire cose che nel quotidiano risulterebbero difficili se non impronunciabili. La musica non si può spiegare e non c’è niente che nella musica sia sbagliato o giusto”.

“A riguardo – ci tiene a sottolineare Barsotti – ogni volta che scrivo un testo e ne creo la musica, l’alchimia che nasce tende a rafforzare ulteriormente il messaggio che intendo comunicare. Una potenza che ho imparato con il tempo. Soprattutto negli ultimi anni. Sono appassionato di musica fin da quando ero bambino. Ho iniziato a studiare canto alla tenera età di sei anni, e poi diversi strumenti musicali, quali la chitarra, il pianoforte, l’organo, fino a quando non ho compreso che era il canto la mia strada”.

Il canto, ciò che solo può condurlo a trasmettere quello che alla parola manca. E di ciò, lungimiranti, se ne sono accorti in molti. In particolare Giovanni Balduini, produttore e direttore esecutivo di Dimenticherò, che lo ha accompagnato a Sanremo dopo un excursus di casting, selezioni ed esibizioni, culminato nel 2008 con un secondo posto al Festival di Castrocaro e proseguito con diverse audizioni per X-Factor e anche Area Sanremo.