Casa Pound in biblioteca, il Psi fa quadrato intorno all’assessore Podestà
E intanto il sindaco Capacci avvia un’indagine interna per chiarire tutta la vicenda
Imperia. “Concedere la sala della biblioteca al gruppo Casa Pound, con i cui è superfluo sottolineare la distanza di valori e di visione del mondo, risultava dovuto”. La federazione imperiese del Partito Socialista fa quadrato attorno all’assessore Nicola Podestà che è finito nel mirino dopo le polemiche circa la presentazione del libro alla Lagorio che ha scatenato anche reazioni sul piano politico tanto che il sindaco Carlo Capacci ha già preannunciato che avvierà un’indagine interna.
“Dico al mio avversario: io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi al prezzo della mia vita perché tu la tua idea la possa esprimere liberamente. (Sandro Pertini)
La Federazione Imperiese del Partito Socialista Italiano ritiene che la democrazia non possa prestare il fianco all’esercizio della censura, anche a costo di diventare una pratica dolorosa e spiacevole. E’ evidente nella pratica politica quotidiana di tutti coloro che si ispirano ai valori socialisti è presente la negazione di ogni forma di razzismo ed intolleranza ed il rispetto di tutti coloro che ci sono diversi.
Cià vale a maggiore ragione per una Amministrazione Pubblica che deve garantire il diritto di espressione di tutti e che non può praticare la censura preventiva delle idee – si legge in una nota –
Riteniamo corretto il comportamento dell’assessore Imperiese Podestà eletto con il movimento civico Imperia di Tutti che si richiama ai nostri valori, che ha nei principi il rispetto, non solo a parole, delle diverse opinioni anche quando queste provengono da un gruppo ideologicamente distante dalle proprie..
Siamo convinti che la libertà di espressione sia il migliore antidoto ad ogni forma di comportamento, propaganda di intolleranza e razzismo, che dimostrano i propri limiti nel momento in cui si esplicitano”, concludono dal Psi.