Incubo multinazionale

Allarme Uber anche a Sanremo? I tassisti “La categoria è a rischio”

Martedì incontro Delrio e sindacati

Sanremo. “Uber? Un vero abuso da cui lo stato ci deve difendere!”. Lapidaria considerazione quella di Michele Sardo, uno dei tassisti operativi in Piazza Colombo che così commenta il discusso emendamento relativo al servizio di trasporto a ‘noleggio con conducente’ inserito nel decreto legge Milleproroghe e su cui lo stesso stato da pochi giorni ha deciso di prorogare la pronuncia definitiva facendola slittare a fine 2017. Un nodo che proprio in queste ore, sta balzando alla cronaca per le molte contestazioni dei tassisti in varie piazze italiane. I lavoratori, infatti, stanno cercando di difendere con le unghie e con i denti la loro categoria messa a repentaglio da Uber, innovativa multinazionale americana che si è ormai fatta largo ovunque con il proprio servizio automobilistico privato attraverso un’applicazione software mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti.

E se è vero che questo nuovo sistema di spostamento si sta concentrando sostanzialmente sulle grandi città, dove l’elevata incidenza di mobilità permette di maggiori possibilità lavorative, anche a Sanremo i tassisti stanno comunque alzando il livello di attenzione, consapevoli che il rischio c’è. “Qui è in ballo la legittimità con cui svolgere un lavoro. – prosegue Sardo – Noi siamo regolamentati da mille licenze e leggi. Se io domattina dovessi venire a lavorare senza tutto in regola andrei incontro ad una serie di grattacapi, cosa che invece non succede ad Uber che non si disciplinerà perché non ci sono nemmeno le premesse: le nostre sono  patenti specifiche, licenze comunali rilasciate a numero chiuso e a persone apposto con le normative antimafia, oltreché in base a determinati parametri (per esempio il numero di alberghi, presenza della cittadinanza, quantità delle strutture ricettive, e così via). Qualora servissero più macchine, il comune avrebbe il potere di accordare più licenze. Perciò Uber non serve. Per questo, noi tassisti dobbiamo essere tutelati dallo stato perché si tratta di un’enorme corporazione comandata da persone che noi non possiamo combattere da soli. Devono difenderci contro chi, dall’oggi al domani e senza arte né  parte, arriva e si mette a fare il nostro lavoro”.

Il problema lo hanno solo rimandato a fine anno perciò, fino ad allora, ci tocca vivere in un limbo. Nel frattempo Uber è già arrivato nella vicina Nizza; anche se per ora siamo in una zona decentrata, siamo allarmati e la nostra attenzione è massima”. – proseguono  da Corso Mombello i tassisti Mauro Toesca, Franco De Lunghi e Carmelo Natalino.

Ovviamente si tratta di opinioni e sentire personali, anche perché, per ora, il presidente del consorzio dei tassisti di Sanremo, Alessandro Nolli preferisce mantenere la bocca cucita in attesa di vedere gli sviluppi della questione che, ricordiamo, martedì prossimo sarà tema caldo sulla scrivania del ministro Graziano Delrio durante l’incontro con i sindacati di categoria.

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