A Taggia scoperta una casa d’appuntamenti con il locatario che si era innamorato del trans

Due condanne e una assoluzione e ricorso in appello
Imperia. Si è conclusa con due condanne e una assoluzione il processo a palazzo di giustizia di Imperia per una storia a luci rosse che riguardava Taggia. Il locatario, un italiano, finito sotto processo, si era poi innamorato del transessuale, un sudamericano tanto che aveva intenzione di sposarlo.
Un processo per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione che ha visto finire sul banco degli imputati A.F., condannato un anno e dieci mesi, A.C.F. a tre anni e A.D.L. assolto. Scontato il ricorso in Appello. I tre erano difesi dagli avvocati Bettazzi, Tiri e Armanetti.
Oggi in aula si è svolto l’ultimo atto della vicenda davanti al collegio del tribunale di Imperia presieduto da Donatella Aschero con a latere Ceccardi e Trevia. Storia che risale al 2012 quando la polizia, per scoprire l’attivitá di meretricio aveva compiuto anche una serie di intercettazioni ambientali.
Una storia di prostituzione come tante che si è consumata nel ponente. Giá in passato polizia e carabinieri si erano occupati di case a luci rosse affittate a prostitute e transessuali. Indagini che poi si sono sviluppate dopo aver preso in esame gli annunci pubblicati su settimanali e sul web. E di recente la polizia a Ventimiglia ha scoperto otto case d’appuntamento tutte affittate da locatori poi risultati essere all’oscuro di quanto si verificava nei loro appartamenti. Alcove caratterizzate dalla squallida presenza all’interno della solita oggettistica per adulti e di preservativi sparsi ovunque a far bella mostra di sé.