A Sanremo le statue di Tenco, Claudio Villa, Modugno, Dalla, Little Tony, Mia Martini? I cantanti nel cuore dei turisti
La statua donata alla città dalla Fondazione Mike Bongiorno è rimasta sola. Perchè non creare un percorso di opere d’arte legate al Festival?
Sanremo. Non solo Mike Bongiorno. E’ questa la richiesta che arriva dai turisti che amano Sanremo anche per la sua manifestazione più famosa, il Festival della Canzone Italiana, e che si fermano per ammirare la statua dedicata a chi lo ha presentato per ben 11 volte.
La statua in memoria di Mike, donata alla città nel 2013 dalla Fondazione Mike Bongiorno e inaugurata in diretta dal Festival alla presenza dei famigliari del presentatore,è diventata una protagonista indiscussa delle foto scattate dai turisti, insieme a Casinò, teatro Ariston e fontana dello Zampillo. Bongiorno è nel cuoredi molte generazionidi italiani e il turista che passa da via Matteotti difficilmente rinuncia ad un selfie con lui.
Quella statua però, collocata in un posizione non felicissima, è rimasta sola: perché non pensare allora a una serie di opere d’arte in memoria di grandi protagonisti del Festival? Il Comune potrebbe omaggiare molti altri artisti che hanno legato il loro nome alla città, creando una sorta di galleria d’arte distribuita nelle varie piazze con opere di diversa fattura che raffigurino i protagonisti più amati dagli italiani.
In questi giorni abbiamo interpellato le persone sorprese a fare la foto ricordo insieme a Mike per capire quali potrebbero essere, tra gli artisti scomparsi, quelli più amati dei quali vorrebbero trovare il ricordo in città. Il target scelto è ovviamente dalla mezza età in su ma è bene sottolineare che la foto con Mike se la scattano un po’ tutti, di tutte le età: diventa un ricordo della gita a Sanremo. Ed ecco le risposte.
Un ricordo di Luigi Tenco in città è quello che più colpirebbe gli appassionati del Festival, anche se i sentimenti sono contrastanti per via del rapporto conflittuale, che lo portò al gesto disperato, che il grande cantautore ebbe con la rassegna canora.
Spopolano Claudio Villa eDomenico Modugno, grandi protagonisti della musica italiana proprio grazie al loro passaggio dal Festival. Nel cuore della gente c’è spazio però per molti altri artisti che hanno dato una svolta alla loro popolarità anche grazie a Sanremo: c’è chi vorrebbe un ricordo di Lucio Dalla, Mino Reitano, Little Tony, Mia Martini.
Siamo quindi andati a vedere qual è stato il rapporto di questi artisti con il Festival, per trovare le radici di questa memoria collettiva.
Domenico Modugno lega la sua storia al Festival con 11 partecipazioni e 4 vittorie tra il 1956 e il 1974: “Nel blu dipinto di blu”, canzone vincitrice nel 1958, è la canzone italiana più conosciuta nel mondo.
Claudio Villa fu in gara a Sanremo per ben 26 volte tra il 1955 e il 1982, sempre con un rapporto burrascoso con la manifestazione, sia che ne venisse escluso sia che ne facesse parte. Pace fatta nel 1984 quando fu ospite col brano fuori gara Un amore così grande.
Lucio Dalla venne a Sanremo la prima volta nel 1966. Nel 1967 partecipò nuovamente e fu lui a scoprire il corpo senza vita di Luigi Tenco, che soggiornava nella camera di albergo contigua alla sua. Nel 1971 arrivò il primo grande successo festivaliero con il brano “4 marzo 1943”, successo bissato nel 1972 con Piazza Grande.
Mino Reitano partecipò la Festival ben sette volte tra il 1967 e il 2002, oltre a tornarvi come ospite.
Mia Martini ebbe inveceun rapporto difficile con il Festival: selezionata come partecipante per 11 volte dal 1972 al 1994, per tre volte si ritirò prima dell’inizio della manifestazione. Nonostante il rapporto travagliato, dalla sua presenza all’Ariston sono usciti alcuni brani di grande intensità e di grande successo, come “E non finisce mica il cielo”, “Almeno tu nell’universo”, “Gli uomini non cambiano” con il quale nel 1992 si classificò al secondo posto. Canzoni che comunque le valsero premi della critica.
Little Tony annovera 10 partecipazioni tra il 1961 e il 2008 senza mai vincere ma con alcuni brani entrati nella storia della canzone come 24.000 mila baci, Quando vedrai la mia ragazza, Cuore Matto e La spada nel cuore.
Naturalmente molti altri sono i protagonisti, nei diversi campi artistici e organizzativi, che meriterebbero un ricordo ma sono sicuramente cantanti e presentatori quelli più conosciuti e radicati nel sentimento collettivo. Il comune dovrebbe a questo punto valutarne l’importanzaturistica e culturale per creare una galleria dei personaggi che hanno contribuito a rendere grande il festival di Sanremo: un Festival del quale non c’è traccia in città durante l’anno se si esclude il museo privato del teatro Ariston, creato grazie all’impegno di Walter Vacchino e della sua famiglia.