A Imperia un porto aperto alla città, il vicesindaco Zagarella: “Lavoro in banchina per tutti”
Traffici, iniziative imprenditoriali e progetti da condividere con le anime che vivono lungo il waterfront per rilanciare la città
Imperia. Sfruttare le occasioni. E’ l’obiettivo sul quale sta lavorando da tempo il vicesindaco Beppe Zagarella per rilanciare lo storico onegliese. Parola d’ordine? Niente guerre fratricide, ma uno scalo aperto alle città dove poter far lavorare le imprese, gli spedizionieri, le agenzie marittime 365 giorni l’anno.
“Ci stiamo provando – dice Zagarella – perchè sappiamo che l’area portuale di Oneglia, lo spazio ex Olea tra la Foce del torrente Impero, lo specchio acqueo del porto di Oneglia e l’area a terra della Dogana, sono zone appetibili per i traffici commerciali e anche per altre occasioni con l’obiettivo di dare lavoro. Ho incontrato le imprese, gli spedizionieri, ma lo faremo ancora per perseguire e condividere iniziative comuni e trovare larghe intese”. Tradotto niente guerre appunto ma massima collaborazione e sinergia per far ripartire l’attività nello scalo marittimo dell’alto Mediterraneo. “Progetti, lavori e altre iniziative – assicura Zagarella – saranno condivise con tutte le anime che vivono e lavorano sul waterfront imperiese e il resto della città”.
E ad aver intuito l’importanza strategica del porto di Imperia è stata la società Bouygues che ha chiesto la possibilità di sfruttare come zona di stoccaggio per “parcheggiare” rocce e materiale inerte proveniente dai lavori dell’avveniristico progetto di estensione sul mare del principato di Monaco. Dopo una ricognizione sul litorale ligure e toscano ha individuato Imperia come area idonea per movimentare pietre e materiale lapideo originato dal cantiere. Ecco allora che è partita una richiesta ufficiale per poter occupare circa 4 mila metri quadrati dei 12 mila esistenti è arrivata all’ufficio Porti e Demanio del Comune di Imperia.
E la domanda, certamente, non cadrà nel vuoto perché l’amministrazione comunale è convinta che questo sia l’inizio di un percorso per rivitalizzare l’area portuale con ricadute in termini occupazionali, per la compagnia portuale Maresca e in generale per le agenzie marittime e non solo. Per questa operazione va precisato che il canone demaniale va allo Stato, l’indotto ci sarà perchè per circa due anni ci saranno decine di persone che lavoreranno a Imperia con ricadute anche per i locali commerciali.