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Ventimiglia, il buio di via Fois: un migrante morto e un 66enne gravissimo in ospedale. Tragedia annunciata?

5 gennaio 2017 | 20:04
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Ventimiglia, il buio di via Fois: un migrante morto e un 66enne gravissimo in ospedale. Tragedia annunciata?
Ventimiglia, il buio di via Fois: un migrante morto e un 66enne gravissimo in ospedale. Tragedia annunciata?
Ventimiglia, il buio di via Fois: un migrante morto e un 66enne gravissimo in ospedale. Tragedia annunciata?

Depositati fiori sul luogo dell’incidente

Ventimiglia. Una rosa e due mazzi di fiori legati con del nastro all’inferriata e adagiati sul muretto in cemento dove ieri sera, poco prima delle 19,00, ha perso la vita il 26enne Mohamad Hani, cittadino siriano nato in Libia e fuggito dal suo paese con un amico eritreo. Nessun biglietto, nessuno scritto: sul luogo della tragedia, in via Fois, dove già al tramonto il buio è quasi totale, arrivano altri migranti, a gruppetti. Molti di loro si fermano, guardano i fiori che ricordano un compagno di viaggio vittima di un incidente che, secondo molti in città, si sarebbe potuto evitare perché preannunciato.

Appresa la notizia dell’incidente che è costato la vita a Mohamad Hani e ha mandato in ospedale, in gravissime condizioni, il 66enne Luciano Guglielmi (alla guida dello scooter che ha investito il giovane), in città è scoppiata la polemica: da quando il campo al Parco Roja è stato aperto, l’estate scorsa, molti cittadini hanno chiesto più volte a gran voce il potenziamento dell’illuminazione proprio in quella zona in quanto spesso, percorrendo quella strada, si erano imbattuti in gruppetti di migranti che camminavano anche in mezzo alla carreggiata.

In tre si avvicinano, parlano in inglese e chiedono come sta il signore a bordo della moto che ha investito Mohamad: “Lui è morto, ma il signore sta bene, vero?”, domandano. Non sanno che Guglielmi è in ospedale, al Santa Corona di Pietra Ligure, e che la sua vita è appesa ad un filo. “Ci dispiace tanto”, dicono apprendendo la notizia, “Questa è una grande tragedia, una tragedia umana che accomuna sia noi stranieri che voi italiani. Ci dispiace”. Prima di allontanarsi, i tre ragazzi poco più che ventenni pregano i giornalisti di stare attenti: “Qui è buio e le macchine vanno veloci, attenti mentre fate le foto, per piacere”.

Poi se ne vanno e spariscono come ombre nel buio di una sera che deve ancora diventare notte.