Valle Arroscia nella morsa dei piromani, dopo l’alluvione minacciata dal fuoco

18 gennaio 2017 | 11:26
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Valle Arroscia nella morsa dei piromani, dopo l’alluvione minacciata dal fuoco
Valle Arroscia nella morsa dei piromani, dopo l’alluvione minacciata dal fuoco
Valle Arroscia nella morsa dei piromani, dopo l’alluvione minacciata dal fuoco

Devastato il patrimonio boschivo dell’entroterra imperiese

Pieve di Teco. Dopo l’acqua il fuoco in una vallata ferita che sta facendo fatica a sollevarsi. Come un pugile sul ring che vorrebbe reagire ma che non ci riesce e rischia il ko. “Piromani, solo piromani – si sfoga Giuliano Maglio, sindaco di Montegrosso e presidente del Parco delle Alpi Liguri – Facciamo appello alla popolazione: se vedete qualche auto o persona sospetta chiamate le forze dell’ordine. E ricordiamo che ci sono anche le telecamere a vigilare sulle nostre strade”.

Valle Arroscia nella morsa degli incendi, colpita al cuore e messa sotto scacco dai criminali che bruciano i boschi e mettono in pericolo abitazioni. Bruciano i boschi di Rezzo, Borghetto d’Arroscia, quelli di Colle D’Oggia, di Armo e ancora di Onzo. E questa mattina la situazione è stata discussa anche in prefettura a Imperia.

“Quello che l’acqua non aveva ancora fatto creando già danni enormi ad un territorio fragilissimo – sottolinea il sindaco di Pieve Alessandro Alessandri – sta facendo ora il fuoco. Il patrimonio delle nostre belle vallate in fumo per colpa di pazzi che appiccano le fiamme, ma che mettono in pericolo anche la nostra gente”. Destino ha voluto che ieri l’assessore regionale Edoardo Rixi arrivato a Imperia avesse detto che l’Imperiese era stato risparmiato dai roghi. “E invece eccoci a fare i conti col fuoco – dice col cuore in gola Maglio – Incendi ad Aquila, Rezzo, Armo, Cesio, Colle d’Oggia. Situazioni difficili. Se dovessero incendiarsi anche i boschi di Mendatica con le strade ancora impraticabili sarebbe la fine”.

Valle Arroscia, al centro tra Liguria e Piemonte, ora nuovamente in emergenza. “Le istituzioni non si devono dimenticare di noi, questo territorio non può essere dimenticato –sottolineano Maglio e Alessandri- Abbiamo bisogno di risorse, di aiuti. Noi siamo pronti a rimboccarci le maniche, ma da soli non possiamo farcela ed abbiamo bisogno di aiuti urgenti. Le nostre vallate sono continuate minacciate dalla natura e ora anche da criminali che distruggono quello che l’acqua non ha ancora cancellato”

Ogni volta che ti arrendi lasci che qualcun altro vinca”, è riportato in una bacheca sotto i portici di Pieve. “Noi non ci arrendiamo-dice apertamente il sindaco Alessandri-Siamo alpini ci difenderemo davanti ad ogni cosa per il bene della nostra valle e di coloro che la vogliono spingere nel precipizio dopo essere stata ferita due volte in due mesi”.