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Un altro tesoretto da 18 milioni in arrivo per Imperia, Capacci è pronto a ricandidarsi

10 gennaio 2017 | 14:35
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Un altro tesoretto da 18 milioni in arrivo per Imperia, Capacci è pronto a ricandidarsi

Tre anni e mezzo a governare la città con problemi da risolvere e un obiettivo: “Cambiare la città”

Imperia. “Se mi ricandido? Certo che mi ricandido. C’è una città intera da cambiare”. Il sindaco non fa marcia indietro. Anzi. Finite le vacanze di Natale ha già un serie di appuntamenti fissati in agenda e non vuole far tardi al prossimo previsto poco dopo il nostro incontro. “La città deve cambiare veramente”, conferma nonostante le critiche e anche qualche ostacolo politico in seno alla maggioranza.

Alle 12 del mattino la temperatura esterna è di 7 gradi. Il sindaco Carlo Capacci è in maniche di camicia e jeans. Sorride perché ha appena ricevuto la notizia che la Presidenza del consiglio dei ministri ha sbloccato un altro “tesoretto” da 18 milioni di euro. Notizia “calda” appena sfornata. Manna frutto di impegni politici e attenzione?: “E’ così. Si tratta di soldi che cambieranno la città. Il finanziamento – precisa – deve ancora arrivare, non è sfumato, è inserito sulla Gazzetta Ufficiale (leggi qui doc-20170110-wa0065). Il nostro progetto fa parte della seconda tranche di interventi che saranno finanziati con le risorse successivamente disponibili così come recita la stessa Gazzetta.  Che cosa faremo poi?Investiremo quel denaro, una volta finito in cassa, per realizzare la pista ciclabile e per mettere in ordine le strade”Un altro punto a favore di un sindaco che più volte è stato attaccato da minoranza e cittadini? “Fare il sindaco non è una cosa semplice. Lo sanno tutti e lo so anch’io. Ma sfido chiunque a farlo bene quando ti piovono addosso macigni pesanti come il caso Tradeco, tanto per fare un esempio”, dice alzandosi dalla poltrona dietro la scrivania cominciando a passeggiare nel suo ufficio a palazzo comunale. Lancia continuamente sguardi al di là della finestra da dove si ha una visuale diretta su parco urbano e porto turistico.

“In questi tre anni e mezzo i risultati sono stati raggiunti, che dimostrino il contrario – tiene a precisare il primo cittadino – Abbiamo recuperato 7,5 milioni di passivo, il tesoretto derivante dall’intervento incompleto del porto, ora arrivano questi 18 milioni di euro. Sono soldi veri e importanti per lo sviluppo della città. In tre anni e mezzo che amministro questa città nel forziere del Comune sono finiti 31 milioni, cifra importante credo non vi siano dubbi”.

Il freddo lo avverte quando gli si parla di migranti e fa scivolare la camicia fin sui polsi. E’ un tasto che ha scatenato una battaglia politica in città con tanto di sondaggi social. Nell’ultimo consiglio comunale, inoltre, ha dovuto parare palloni calciati con precisione in porta dalla minoranza. E lui si difende così. “Pensiamo che sia giusto e doveroso accoglierli, ma la quota di stranieri ospitati in città l’abbiamo già raggiunta – dice apertamente – Ampiamente rispettato l’accordo tra il ministero dell’Interno e l’Anci, l’associazione dei Comuni”. Errato dunque parlare di nuovi arrivi? “Errato. Più volte sono stato attaccato dalla minoranza con espressioni becere e demagogiche – e il sindaco apre il progetto della trasformazione dell’ex caserma Crespi contenuto in una cartellina rossa sul tavolo del suo ufficio – Vede? Qui lo Stato trasformerà l’area dove saranno ricavate sette camere per ospitare un totale di 39 migranti. Non uno di più. Oggi vivono in alloggi sparsi nella città, anche nella palazzina poco oltre il Comune. In tutta Imperia ce ne sono 120. Ma, lo assicuro, non ne arriveranno altri. Non è una semplice promessa tanto per parlare di qualcosa”, rafforza il concetto Capacci.

Qui la foto del progetto mostrata al cronista di Riviera 24.it

ex caserma crespi

Sindaco ci sono obiettivi che ha ottenuto in questi tre anni e mezzo di governo di cui va fiero? “Bella domanda. Oltre ad aver concluso la difficile vertenza della Tradeco, abbiamo completato l’iter dell’intervento del Parasio al Mare, stiamo intervenendo sulla pedonalizzazione di via Cascione, siamo pronti per la riqualificazione dell’ex Sairo, immobile da tempo abbandonato dove verranno ricavati ostello, palestra, strade e parcheggi, abbiamo dato vita alla multiutility municipale e abbiamo riorganizzato la macchina comunale”.  Questo è un altro punto dolente quello appunto del corretto funzionamento della macchina comunale. “Succede a Imperia come in altri Municipi d’Italia. Diciamolo chiaramente la legge tiene prigionieri chi amministra gli enti pubblici siano questi enti regionali, provinciali e comunali. Il modus operandi americano è un sistema perfetto e andrebbe adottato in Italia senza ripensamenti. Non è una teoria sperimentale ha già prodotto effetti e il responsabile unico della riorganizzazione della macchina amministrativa è uno solo. Nel mio caso sarebbe il sindaco. Se non funziona è lui il responsabile e se sbaglia è giusto che vada a casa. Oggi invece – entra nel merito del suo pensiero – abbiamo le mani legate. Ci sono persone che non puoi assumere, ma anche dipendenti che sono ancorati a sistemi vecchi e superati da decenni che non li puoi licenziare”.

Quale sarebbe il miglior sistema da adottare? Secondo il sindaco Capacci in Italia si dovrebbe introdurre lo spoils system (traduzione letterale dall’inglese: sistema del bottino ndr.). Ovvero la pratica politica, nata negli Stati Uniti tra il 1820 e il 1865, secondo cui gli alti dirigenti della pubblica amministrazione cambiano con il cambiare del governo. Le forze politiche al governo affidano dunque la guida della macchina amministrativa a dirigenti. A loro spetta il compito di raggiungere obiettivi precisi.

In America il presidente Trump ha appena azzerato le cariche delle autorità di governo più importanti. Capacci vorrebbe fare qualcosa di analogo. “Visto che amministro un Comune quella è la mia idea di buona politica: trasformare il Municipio in un’azienda che fornisce servizi il più possibile efficienti con personale attento e qualificato. I cittadini pagano le tasse ed è giusto che pretendano servizi adeguati. Noi quelli dobbiamo fornirli in modo puntuale e preciso, senza tentennamenti. Oggi lo Stato invece ci blocca ed ecco spiegato il motivo per cui tutta l’Italia è finita nella palude con tanti cittadini che non ottengono risposte chiare e veloci e quindi protestano e si lamentano”.

Se in questo momento si trovasse all’opposizione che cosa contesterebbe al sindaco Capacci, attuale governatore di Imperia? “Avrebbe dovuto essere più radicale nella modifica della macchina comunale che appunto deve funzionare meglio”, risponde senza esitazione.