Un anno vissuto in prima linea per la Croce Bianca di Imperia tra soccorsi e ostacoli da superare
Fiocchi rosa in ambulanza, soccorsi impegnativi e bilanci da sistemare nei 365 giorni della locale pubblica assistenza
Imperia. Un anno vissuto in trincea facendo a pugni con la burocrazia, le spese da gestire e ovviamente le emergenze da garantire. Un anno costellato da problemi grandi e piccoli, ma anche ricco di soddisfazioni come quei fiocchi rosa che rappresentano la forza del volontariato della Croce Bianca capace di far nascere bambini a bordo di un’ambulanza.
Soccorritori sempre in prima linea, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. E poi c‘è quella valanga di lettere che arrivano in sede tutte scritte da persone soccorse che si complimentano per i soccorsi e che scaldano il cuore. E’ la dimostrazione che la pubblica assistenza imperiese ha lavorato bene.
Con l’anno appena iniziato è arrivato il momento di tracciare un bilancio. E per Riviera24.it lo ha fatto il presidente Roberto “Bob” Trincheri ripercorrendo tutto quello che è successo nei 365 giorni appena conclusi. Diciamolo subito: non è stato facile, ma alla fine, con impegno e dedizione è stato possibile superare molti ostacoli così come racconta lo stesso numero uno della Croce Bianca di Imperia. “Avevamo chiuso il 2015 con un bilancio in perdita per 65.000 euro. Da subito siamo stati costretti a prendere le decisioni più difficili. Abbiamo dovuto ridurre del personale e licenziare è sempre la cosa più brutta per un amministratore, abbiamo ridotto di 3 unità. Oggi la Croce Bianca può contare su 11 dipendenti. So che non è mai facile parlare di licenziamenti, ma all’interno della nostra associazione è veramente difficile perché si tratta di lasciare a casa persone che prima di essere state assunte erano dei volontari da tanto tempo, persone che sono letteralmente cresciute con noi, persone “di famiglia” e quindi oltre al discorso amministrativo c’è un discorso di amicizia che rende tutto ancora più difficile”.
Ma la famiglia della Croce Bianca di Imperia si è via via solidificata e oggi può contare su 300 volontari tra soci simpatizzanti, soci onorari, soci contribuenti e patronesse. “Di questi – precisa Trincheri – solo 130 sono impegnati regolarmente nei servizi. Tra loro lo zoccolo più duro sono i tanti pensionati che quotidianamente si mettono la divisa e vengono in sede, loro sono i nostri volontari più assidui, hanno tempo libero e lo passano in sede per svolgere in modo particolare i servizi ordinari, le dimissioni, i trasferimenti, le dialisi”.
La pubblica assistenza imperiese può contare inoltre su ben 6 ragazzi del servizio civile nazionale, quasi tutti nostri volontari, che hanno deciso di fare per un anno questa esperienza. “Esperienza che, personalmente consiglio a tutti i ragazzi tra i 18 ed i 28 anni”, dice il presidente.
Tornando al bilancio, per far fronte ad una perdita di 65.000 euro i vertici hanno dovuto fare scelte drastiche: “Abbiamo dovuto ridurre anche il parco mezzi, ad oggi la Croce Bianca può contare su 8 ambulanze, 6 vetture ed un doblò attrezzato per il trasporto disabili, l’ultima ambulanza, uno Scudo ci è stato regalato dalla nostra Consorella, ma soprattutto dagli amici, della Croce Bianca di Albenga, con la quale dagli anni 70 ad oggi c’è sempre stato un ottimo rapporto ed una grande collaborazione, per noi è una sorella più grande da prendere ad esempio, ed il loro presidente Dino Ardoino si è aggiudicato senza dubbio un posto nella storia delle pubbliche assistenze della Liguria”.
Un anno segnato da altri momenti negativi. “Avevamo un debito con la Croce Rossa Italiana di 2 anni di affitti non pagati, il dente dolente per la nostra associazione, ormai è risaputo e tutti gli anni dobbiamo 34.000 euro di affitto alla Croce Rossa di Roma per un edificio costruito dai soci fondatori della Croce Bianca. Un affitto proibitivo, che considerato la mole di lavoro e la situazione degli affitti ai giorni d’oggi è insostenibile, comunque grazie ai sacrifici di cui ho parlato prima abbiamo risanato i debiti e siamo riusciti a saldare gli affitti arretrati. Onestamente – sottolinea Roberto Trincheri – considero assurdo che un ente come il nostro, che ha da poco compito 100 anni di attività, ad oggi sono 102 anni, che per la città di Imperia nel 2016 ha svolto 9700 servizi, (400 in più del 2015) dei quali più della metà sono emergenze, debba pagare un affitto così esoso, ma questo per il momento è un problema irrisolvibile, abbiamo chiesto a tutti da anni, ma il nostro grido di aiuto è rimasto inascoltato. Sarà che sono di parte, ma credo che un ente che durante l’anno svolge più di 3.000 soccorsi sanitari si dovrebbe meritare una maggiore considerazione, perché tirare fuori 34.000 mila euro da un bilancio come il nostro e mantenere questo livello di soccorsi è difficile se non impossibile. Sembra tutto così assurdo, specie quando si leggono di continuo i ringraziamenti alle varie pubbliche assistenze dai tanti organi di stato, e poi cosa fanno per noi? Ci aumentano le tasse, ci mettono l’autostrada a pagamento, tutti costi che fanno cumulo al bilancio”.
I servizi svolti dalla Croce Bianca sono esemplari: nel 2016 la “flotta” di mezzi a disposizione ha percorso ben 210.000 km e molto spesso utilizzando appunto l’autostrada. Altri momenti bui del 2016 da lasciarsi alle spalle? “Senza dubbio il primo è stato vedere la Croce Bianca inizialmente non inserita nell’elenco delle associazioni accreditate per il sistema regionale, è stato veramente brutto vederci nell’elenco dei “cattivi” per problematiche burocratiche che tra l’altro non dipendevano neanche da noi. E’ stato il momento maggiore di sconforto, in quei giorni sentendo i tanti presidenti delle croci vicine, era chiaro che tutti ci sentivamo delusi, e inutili, sembrava veramente che tutto quello che facessimo ogni giorno non servisse a nulla, e tutti ci saremmo aspettati una maggiore considerazione. Per fortuna ci siamo dati da fare, abbiamo investito dei soldi in avvocati e in varia documentazione e la Regione Liguria ha riesaminato tutte le pratiche, alla fine tutti siamo rientrati, non dalla finestra come dice qualcuno, ma dalla porta principale. Perché sulla qualità del servizio che facciamo non accettiamo giudizi da nessuno, per noi parla la gente che tutti i giorni andiamo a soccorrere”.
Ovviamente altri momenti difficili per i soccorritori sono stati quando il loro intervento non è bastato e nonostante il pronto intervento del automedica si perso il paziente. “Non c’è un servizio più brutto dell’altro, quando si perde il paziente è sempre il momento peggiore”, sottolinea Trincheri.
Tra quelli più belli, invece ricorda i 2 fiocchi rosa in ambulanza. “Nel 2016 i nostri soccorritori hanno vissuto per ben 3 volte questa bellissima esperienza, ed il momento più emozionante quando una mamma mi ha chiesto se poteva venire con la piccola in sede per salutare e ringraziare i ragazzi di turno che le erano stati vicini in un momento così bello e delicato. Un altro momento bellissimo, dire che farà la storia della nostra associazione, di questo 2016 è stato sicuramente la nascita del gruppo giovani Anpas della croce bianca Imperia, un gruppo di ragazzi che va dai 14 ai 26 anni. La legge impedisce ai minorenni di volgere servizio attivo sull’ambulanza, se non come osservatori, ecco perché è nato questo gruppo che può contare su più di 40 unità e la metà circa sono minorenni, con questo gruppo i ragazzi che non possono svolgere servizio attivo sono impegnati in altre attività importantissime come la raccolta fondi, organizzazioni di corsi, incontri informativi con la popolazione, collaborazione con le associazioni dei commercianti, per Natale e per Halloween i nostri ragazzi si sono occupati di organizzare giochi per i bambini, hanno avuto un ruolo di animatori, grazie alla loro giovane età sono senza ombra di dubbio il futuro della nostra associazione. Rendono viva la nostra sede e quasi ogni mese, grazie al loro entusiasmo si ci raduna per passare una serata o un pomeriggio insieme, si pensi che per la sera di Natale hanno organizzato una festa con tanto di dj”.
Ancora Trincheri: “Quello che permette alla Croce Bianca di essere così attiva lo ripeto sicuramente il gruppo, il clima di famiglia che si vive, volontari che si impegnano al massimo ogni giorno, un gruppo formazione che con cadenza mensile organizza corsi di retraining, un gruppo dipendenti, che credono in quello che fanno e sono ben consci che aiutare gli altri non è un lavoro, ma una vera missione. Un altro successo di questo 2016, aver attivato una collaborazione attiva con la Croce Rossa Comitato di Imperia, spesso ho sentito e ho letto su presunte polemiche tra noi e loro, ed invece sono felicissimo di smentire tutto, tra noi c’è un ottimo rapporto ed abbiamo attivato una collaborazione concreta specie in occasione di grandi manifestazioni ed è stata la dimostrazione che insieme si lavora meglio. Del resto quando si tratta di collaborare con enti seri e professionalmente così preparati tutto diventa più semplice”.