Ormezzano protagonista ad Ospedaletti: il 7 gennaio tocca a Cascone

Ormezzano, definito un ‘mito’, uno dei più importanti giornalisti di sempre, ha raccontato gustosi aneddoti
Ospedaletti. Più passano gli anni e più migliora ad onta di quanto adombra nel suo ultimo libro. Gian Paolo Ormezzano ha incantato, per quasi due ore, il pubblico presente alla Piccola, ospite di ‘E’ tempo di libri’. Presentato dall’assessore Umberto Germinale, ha dialogato con Marco Corradi (che all’ultimo minuto ha sostituito Diego Marangon, l’eccellente e apprezzato animatore della rassegna ospedalettese, bloccato a casa) e poi ha risposto alle domande del folto pubblico. Ormezzano, oltre a soffermarsi sul libro ‘I cantaglorie’, ha presentato la sua ultima creazione, ‘Cosa devo prendere nel frigorifero?’, una divertente (ma che insieme offre spunti di profonda riflessione) serie di considerazioni su se stesso, le sue idee, il suo modo di vivere a ottant’anni. Un libro dove affiorano autoironia e modestia.
Ne ‘I cantagloria’ le sue attenzioni, invece, con una ricca serie di ricordi e considerazioni, sono sui colleghi che hanno fatto grande il giornalismo sportivo. Ormezzano lo sport l’ha anche praticato. Medagliato nuotatore in gioventù, ha avuto la forza (e il coraggio), a 60 anni, di cimentarsi nella maratona di New York, regolarmente portata a termine in poco più di 5 ore: tempo di grande rispetto considerati gli anni e soprattutto l’estemporanea trasformazione in maratoneta, sì, ma pur sempre dilettante.
Ormezzano, definito un ‘mito’, uno dei più importanti giornalisti di sempre, ha raccontato gustosi aneddoti abbelliti e impreziositi dalla sua capacità di affabulare. Così a chi gli ha chiesto di Agnelli: ‘Una volta lo incontrai a Montecarlo. C’era con me un amico preoccupato per le azioni Fiat che possedeva e che in quel momento non stavano andando troppo bene. Rivolse i suoi timori all’Avvocato. Lui rispose: Se è preoccupato lei per le sue azioni pensi a me che ne ho qualcuna di più’. E a chi gli ha chiesto di Enzo Ferrari: ‘Lo intervistai e mi fece scrivere su un foglio quanto avrei riportato nell’articolo, per di più firmandolo. Poi feci a modo mio. Mi cercò più volte telefonicamente. Riuscii, temendo le sue ire, a sottrarmi e non farmi trovare. Quando non potevo più evitare di rispondergli, con mia enorme, e gradita sorpresa, Ferrari mi disse che gli era piaciuto quanto pubblicato e mi invitò a scrivere un libro su di lui’. A quel libro seguirono altri, anche se come ghostwriter e, soprattutto, una splendida amicizia poi ricordata in un libro ‘Pronto, qui Enzo Ferrari’. Gustosissimi gli aneddoti su Livio Berruti, Luca di Montezemolo e Gianni Brera. Ormezzano ha anche parlato di doping. Di un doping che sarebbe il caso di valutare volta a volta perché, in qualche caso, ‘potrebbe fare bene’. Ha così ricordato e vittorie di Armstrong, un quasi spacciato, un sopravvissuto che nemmeno avrebbe dovuto (secondo i medici) fare sport e che, vinto il male, ha trionfato in sette Tour di fila. ‘Se si è dopato – ha detto Ormezzano – ci faccia sapere come e di cosa. Sarebbe utile all’umanità’.
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rossimo appuntamento con ‘E’ tempo di libri’, il 7 gennaio quando, sempre alle 16,30 e alla Piccola (ex scalo merci), Gianni Cascone presenterà il romanzo collettivo realizzato dal Teatro del Banchero ‘Ciapa sciora’.I