Imperia, linea ferroviaria da 6–: tra i “vu cumprà” degli abbonamenti e i problemi di parcheggio, i pendolari tracciano un primo bilancio
L’11 gennaio focus in Regione per discutere del futuro dei trasporti
Imperia.“Lodevolissimo l’impegno di quei lavoratori che ogni mattina alle 7,00 scendono in strada per vendere gli abbonamenti RT, ma una sistemazione più consona è doverosa”.
Sebastian Lopes, portavoce del comitato dei pendolari del ponente ligure, tiene a sottolineare l’importanza di un servizio elargito da volenterosi operatori che, la mattina presto, come “vu cumprà” raggiungono la nuova stazione ferroviaria di Imperia per agevolare studenti e lavoratori nell’acquisto dell’abbonamento RT abbinato a quello del treno.
I pendolari in possesso di un abbonamento dei treni, infatti, possono sottoscrivere per 15 euro al mese un contratto con Riviera Trasporti per utilizzare i bus di linea nel comune di Imperia e nelle frazioni.
“Queste persone stanno alla fermata, in piedi”, dichiara Lopes, “E offrono un servizio alla comunità che merita ogni rispetto”. E invece si ritrovano come venditori ambulanti in mezzo ad una strada. Anche questo, insieme ad altre problematiche, sarà argomento del sopralluogo che il comitato pendolari effettuerà domani con l’assessore alla viabilità Guido Abbo. Nelle ultime settimane, infatti, tanti sono stati i problemi sollevati dagli utenti: dagli ascensori non funzionanti alla criticità dei parcheggi sotto i binari, sempre pieni anche alle prime ore del mattino. Problemi di cui si discuterà anche l’11 gennaio a Genova, in un focus sul trasporto in Regione.
E’ ormai trascorso un mese dall’apertura della nuova stazione di Imperia, e il comitato pendolari non se la sente a dare una sufficienza piena al servizio.
“Se dobbiamo dare un voto per tracciare un primo bilancio”, conclude Lopes, “Allora è un 6–. Ci sono ancora molti ritardi che erano prevedibili, ma sarebbe ora che tutto funzionasse a regime. Per ora non possiamo dire che la nuova linea sia un vantaggio in termini di tempo perché i treni fanno registrare gravi ritardi… anche se c’è la storia degli 88% dei treni in orario… si vede che noi apparteniamo al 12% di quelli sfortunati”.