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Educazione cinofila, perché il cucciolo fa la pipì in casa?

10 gennaio 2017 | 09:42
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Educazione cinofila, perché il cucciolo fa la pipì in casa?

Ecco qualche consiglio su cosa non fare e come insegnargli a farla fuori

Perché il cucciolo fa la pipì in casa? Ecco qualche consiglio su cosa non fare e come insegnargli a farla fuori. Fondamentale non pretendere troppo da lui: è naturale per il cucciolo fare la pipì sui tappeti, sporcare dove capita e rosicchiare qualsiasi cosa. Per questo motivo dobbiamo allontanare temporaneamente tutti gli oggetti cui teniamo, togliendoli dalla sua portata.

All’inizio dobbiamo avere pazienza e dimenticarci per un po’ l’estrema pulizia della casa. Se appena notiamo che ha sporcato ci premuriamo di prendere subito tutto il necessario per pulire, lui assocerà questi atteggiamenti come un gioco e sarà portato a rifarla nello stesso posto: meglio distrarlo, magari portandolo in un’altra stanza, dedicargli un po’ di attenzione per distoglierlo da quello che ha appena fatto e poi in sua assenza metterci a pulire.

Se lo sgridiamo (purtroppo c’è ancora qualcuno che consiglia di mettergli il muso nella pipì) svilupperemo nel cucciolo una specie di inibizione, ma non riferita al luogo in cui ha sporcato, bensì alla nostra presenza, con il risultato che il cucciolo non sarà più capace di farla davanti a noi ma sporcherà in casa di nascosto o in punti poco visibili e soprattutto non sarà più in grado di farla quando lo accompagneremo al parco perché assocerà la nostra presenza come un divieto di fare pipì. Se metteremo traversine o giornali, lo incoraggeremo a fare i bisognini in un certo punto, poi sarà più complicato riabituarlo a farla fuori.

Il metodo migliore è non dare nessuna importanza quando sporca in casa, perché è normale che un cucciolo nei primi mesi non abbia ancora sviluppato controllo, e nello stesso tempo abituarlo a sporcare fuori.

Come fare? Semplicemente accompagnandolo più volte all’esterno, soprattutto nei momenti critici in cui è più facile che debba fare i suoi bisogni, per esempio il mattino presto, dopo aver mangiato, dopo aver giocato o fatto qualsiasi attività con noi, appena sveglio dopo un riposino, verso sera. Ogni volta che la fa fuori, gli diciamo immediatamente “bravo” e lo premiamo con un bocconcino super-appetitoso, di quelli riservati alle grandi occasioni. In breve il cucciolo si abituerà così bene a sporcare all’esterno che non sarà più in grado di farla (tranne casi eccezionali, come troppe ore trascorse in casa o per motivi di salute) se non si trova in quelle condizioni.

Un’altra qualità che un proprietario deve avere è la coerenza: il cucciolo deve sempre sapere cosa aspettarsi dopo una particolare azione. La cosa peggiore che possiamo fare è ridere divertiti quando siamo di buon umore e sgridarlo per la stessa cosa quando siamo arrabbiati.  Coerenza significa anche che se accettiamo un certo comportamento poi dobbiamo permetterglielo sempre e in qualunque situazione. Se permettiamo al cane di chiederci cibo avvicinandosi alla tavola, dobbiamo aspettarci che lo farà anche quando abbiamo ospiti o quando saremo al ristorante, magari avvicinandosi al tavolo vicino al nostro. Se diamo la possibilità al cane di metterci le zampe anteriori addosso dobbiamo pensare che quasi certamente lo farà anche quando abbiamo il vestito nuovo e con il bambino o la vecchietta rischiando di farli cadere.

La coerenza non è una cosa facile, perché le persone tendono a comportarsi in modo differente secondo il loro umore, ma è sicuramente quello che ci accredita maggiormente come educatori: il cane capisce cosa vogliamo da lui, fa sue delle regole comportamentali che valgono sempre, ci ascolta perché ha imparato che siamo affidabili. La coerenza ci chiede di non fare i conti solo con il presente, ma di proiettarci nel futuro: quello che vale oggi dovrà valere anche domani. I cuccioli sono piccoli, ci fanno tenerezza, ci strappano sempre il sorriso esiamo disposti a perdonargli qualsiasi cosa. Poi, una volta adulto, tutto cambia. Nel valutare un qualsiasi comportamento dobbiamo quindi chiederci se ci piacerà anche quando il cane sarà adulto. Che un cucciolo ci prenda la mano in bocca può anche essere divertente ma se lo fa un bel Rottweiler adulto lo è un po’ meno!

Educatore cinofilo Luca Suman

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