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E’ morto Fausto Parrilla, il barbiere che amava gli imperiesi

30 gennaio 2017 | 13:47
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E’ morto Fausto Parrilla, il barbiere che amava gli imperiesi

Un rapporto bellissimo con i clienti e con gli imperiesi che facevano semplicemente capolino nel suo locale anche solo per salutarlo

Imperia.  Non era un semplice barbiere, ma a suo modo un artista. Barba, capelli, shampoo per Fausto Parrilla, ogni volta, erano gli ingredienti per lavorare ad un’opera d’arte, sempre col sorriso stampato sulle labbra. Svolgeva il suo mestiere di barbiere con grande impegno e per questo motivo era molto apprezzato e stimato. Imperia lo piange perchè Fausto è scomparso a soli 57 anni e per molti anni è stato il barbiere degli imperiesi. Ieri, tra l’altro, era il suo compleanno.

Un bel personaggio che perde la città e la Riviera. Amore e passione, ma soprattutto rispetto per il prossimo. Se lo ricordano con grande ammirazione gli anziani che attendevano il fine settimana per passare dal barbiere della centralissima piazza Dante, proprio nel cuore di Oneglia. La sua barberia era diventata una sorta di tempio per gli imperiesi. Una bottega storica dove si respirava ancora la vera Imperia. “Un rapporto bellissimo con i clienti e con gli imperiesi che facevano semplicemente capolino nel suo locale anche solo per salutarlo”, lo ricordano in tanti.

Per molti era diventata una tradizione, soprattutto al sabato, passare da Fausto per “farsi belli” e poi passare al bar del centro per un caffè con gli amici e uno lasciato pagato per Fausto per il lavoro sempre “ben fatto”.

Ora lo piangono i figli e la moglie. Le esequie saranno celebrate domani alle 15 nella chiesa parrocchiale di Castellaro dove Fausto era originario.

Così lo ricorda Angelo Francesco Dulbecco: “Ieri, giorno del tuo compleanno, volevo credere che fosse uno scherzo, invece è tutto vero. Proprio sabato ero passato a salutarti, chi lo avrebbe detto che quella sarebbe stata l’ultima volta. Ho perso il conto degli anni che sono passati dal nostro primo incontro, ma il nostro appuntamento settimanale era ormai una tradizione, tanto che se non mi vedevi arrivare, ti preoccupavi. Un amico, un lavoratore, burbero nella superficie, ma sorridente e generoso con i tuoi amici. Quante volte ci siamo presi in giro, quante avevo ancora da dirtene.  Me le scrivo tutte e te le dico quando ci vediamo.  Ciao Fausto, la nostra vita di tutti i giorni non sarà la stessa, Piazza Dante non sarà più la stessa, ci mancherai, ma tutti ti ricorderemo. Una preghiera per te e per tutte le persone che ti vogliono bene”.