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Due mesi dopo l’alluvione, l’appello del sindaco di Briga alle istituzioni: “Non dimenticateci”

30 gennaio 2017 | 07:17
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Due mesi dopo l’alluvione, l’appello del sindaco di Briga alle istituzioni: “Non dimenticateci”

Un paese duramente colpito dai violenti nubifragi del 24 novembre che vuole ripartire per tutelare l’entroterra

Briga Alta. Un territorio piegato prima dall’alluvione e poi dalla lentezza burocratica. Piaggia di Briga Alta, al confine con la provincia di Imperia e soprattutto da Monesi di Mendatica, un paese “fantasma” con case lesionate e altre crollate.

“Vogliamo ripartire, ma con l’aiuto dello Stato e nei tempi più rapidi possibili”, Ivo Alberti è il sindaco di Briga Alta, ma è anche sottufficiale della polizia provinciale di Imperia, tra i primi ad intervenire in quel maledetto 24 novembre che aveva mandato il mondo con le gambe all’aria lungo il crinale delle Alpi Marittime.

“Danni enormi al territorio e la paura di restare a lungo senza risorse per ripartire – dice il primo cittadino – Da Piaggia passa l’unica strada per raggiungere Monesi visto che quella di Monesino è impraticabile, ma i disagi hanno avuto conseguenze pesanti anche per noi. Perché quella strada veniva percorsa da molti nostri concittadini. La viabilità è compromessa e quella è una delle priorità per ripartire. Inoltre il paese è in pericolo perché, non va dimenticato, c’è una frana che incombe e non è una bella situazione da vivere per nessuno”.

Così come hanno chiesto i sindaci del territorio ligure anche quelli della parte piemontese invocano aiuti. “Le istituzioni non si devono dimenticare di noi, queste sono zone da salvare e non da abbandonare perché in particolare questa zona delle Alpi Marittime può ancora offrire molto anche al turismo alternativo al mare e alla costa”. conclude Ivo Alberti.