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Consigliere Ballestra: “Credo che i cittadini di Ventimiglia abbiano il diritto di sapere quando questo martirio per la nostra città finirà”

6 gennaio 2017 | 18:28
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Consigliere Ballestra: “Credo che i cittadini di Ventimiglia abbiano il diritto di sapere quando questo martirio per la nostra città finirà”

“La rete di protezione dell’area che delimita il centro migranti e la strada comunale risulta manomessa”

Ventimiglia. “Non sono ancora passati due giorni dal terribile incidente occorso mercoledì sera, nei pressi del parco Roya ed in prossimità del centro migranti, lì situato nelle aree della ferrovia. Ho sperato e continuo a sperare in queste ore che la sorte del signor Guglielmi Luciano, al quale sono legato da lunga e sincera amicizia, volga verso condizioni positive, purtroppo cosi non è al momento a quanto appreso dai giornali stamattina”, scrive il consigliere di opposizione Giovanni Ballestra, “Fatta questa premessa, doverosa e necessaria per il proseguo del mio comunicato, mi sono posto e continuo a pormi alcune domande alle quali non riesco a darmi risposte sensate. La prima è capire come sia stato possibile di agevolare le condizioni affinché la città di Ventimiglia sia stata così ghettizzata, dove si sia deciso di ammassare in un’area a pochi chilometri dal confine di stato tante persone che non sanno dove andare, delle quali in moltissimi casi nemmeno conosciamo l’identità e lo stato di salute”.

“Credo proprio che i cittadini di Ventimiglia abbiano il diritto di sapere quando questo martirio per la nostra città finirà, quando chi nasce e opera in questa città potrà avere la certezza di un futuro normale, dove sia permesso anche di pensare in maniera normale e dove le capacità intellettuali e operative possano esprimersi al massimo ed a servizio di tutti. Credo proprio che le violenze alla quale lo stato abbia sottoposto la nostra comunità con la politica dello scarica barile e dell’inefficienza, motivata da buonismi inutili e carità non sostenibile, aggiungo infarcita dagli egoismi di altri territori che a parole fanno i generosi ma sempre, precisando a casa e con i denari degli altri”.

“Concludo, riprendendo dalla premessa, segnalando che non più di un’ora fa sono passato dal luogo dell’accaduto e mi domando se solo io vedo che la rete di protezione dell’area che delimita il centro migranti e la strada comunale risulta manomessa, permettendo l’accesso sconsiderato alla pubblica strada, causa dell’accaduto. Finisco veramente questo comunicato, ponendo una domanda a chi decide per noi come gestire queste situazioni, se vale più la vita delle persone o qualche ora di lavoro di in fabbro e di qualche tecnico che delimiti percorsi sicuri per pedoni e automobilisti”.