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Coldiretti Liguria, dal 20 aprile origine del latte in etichetta

25 gennaio 2017 | 13:17
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Coldiretti Liguria, dal 20 aprile origine del latte in etichetta

“L’obbligo di indicare l’origine in etichetta salva dall’omologazione l’identità di ben 487 diversi tipi di formaggi tradizionali censiti a livello regionale territoriale”

Ligure. “È uno storico via libera l’indicazione di origine obbligatoria per il latte ed i prodotti lattiero-caseari, che pone fine all’inganno del falso made in Italy. L’obbligo di indicare l’origine in etichetta salva dall’omologazione l’identità di ben 487 diversi tipi di formaggi tradizionali censiti a livello regionale territoriale e tutelati in quanto realizzati secondo regole tramandate da generazioni, che permettono di sostenere la straordinaria biodiversità delle razze bovine allevate a livello nazionale”. – questo il commento del presidente Coldiretti Gerolamo Calleri al decreto sull’origine del latte.

Il decreto “Indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari”, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011 è stato fortemente sostenuto dalla Coldiretti e rappresenta un importante segnale di cambiamento a livello nazionale e comunitario.

Le novità prevedono l’indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari e l’utilizzo in etichetta delle seguenti diciture:

a) “Paese di mungitura”: nome del Paese nel quale è stato munto il latte;
b) “Paese di condizionamento o di trasformazione”: nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato.

Oggi tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri.

“Il provvedimento è scaturito dalla guerra del latte scatenata lo scorso anno da Coldiretti contro le speculazioni insostenibili sui prezzi alla stalla e sta portando ad un sostanziale aumento dei compensi riconosciuti agli allevatori senza oneri per i consumatori. 1,7 milioni di mucche da latte presenti in Italia ma anche pecore e capre possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, burro, formaggi e yogurt che – sottolinea il direttore Coldiretti Liguria Enzo Pagliano è garantita da livelli di sicurezza e qualità superiore, grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa. Un problema – conclude Pagliano- che non ha escluso la Liguria, che nonostante le ristrette dimensioni territoriali conferisce alla trasformazione più di 100 quintali di latte giornalieri e conta circa 21 tipologie di formaggi tipici”.