Calcio, Taggia, la punizione della Tarantola colpisce ancora:”Con mister Luci ho avuto la svolta”

12 gennaio 2017 | 20:58
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Calcio, Taggia, la punizione della Tarantola colpisce ancora:”Con mister Luci ho avuto la svolta”

“Penso che sia un dono di natura, il calcio piazzato è una cosa che hai dentro, però è un gesto tecnico e quindi se non lo alleni è come non averlo”

Taggia. Paolo Tarantola, centrocampista classe ’89 del Taggia, è sicuramente lo specialista dei calci piazzati del ponente ligure. Quest’anno ha già segnato 5 gol, 4 in campionato e 1 in Coppa Liguria, di cui 4 su punizione e 1 su rigore. In carriera sono 61 gol totali, di cui 25 su punizione e 18 dagli 11 metri, ovvero il 70% delle reti.

Qual è il gol su punizione più bello che hai segnato?

Il più bello è stato quello che ho segnato il mio primo anno in Eccellenza in Sestrese – Pro Imperia: sia perchè è stato il primo gol in assoluto su punizione, sia per l’esecuzione praticamente perfetta.

Quello più importante?

Il più importante quello di quest’anno contro il Pietra Ligure , il gol dello 0-1 al 92esimo contro la capolista in trasferta: una rete che è valsa 3 punti.
Pensi che sia un dono di natura, oppure con l’allenamento si può diventare uno specialista?
Penso che sia un dono di natura, il calcio piazzato è una cosa che hai dentro, però è un gesto tecnico e quindi se non lo alleni è come non averlo.
Tu come ti alleni?

Tutti i venerdì, finito allenamento, mi fermo mezz’ora a calciare col portiere e la barriera finta. Calcio dal limite dell’aria di rigore e da tutte le posizioni: centrale, da destra e da sinistra. Il modo di calciare cambia in base alla posizione del portiere e della barriera.

Quale allenatore ti ha aiutato di più a perfezionare questo dono?

Devo dire che la svolta l’ho avuta con mister Luci, quando mi allenava alla Carlin’s Boy’s. Il mister si fermava con me e mi aiutava molto, mi diceva di provare a fare quello che faccio nei calci di rigore, ovvero di guardare il portiere fino all’ultimo. Mi diceva sempre:”la palla e la porta sono ferme, non hai bisogno di guardarle, guarda il portiere è lui che si muove e che spesso anticipa il movimento: se anticipa calcia dall’altra parte”

Parlami un po’ del Taggia, che campionato è stato il vostro fino ad adesso?

Penso che il nostro campionato fino ad ora sia stato buono. Certo, potevamo e sicuramente volevamo fare di più, anche perchè abbiamo tutte le carte in regola per dire la nostra ai vertici della classifica. Abbiamo avuto due periodi di calo, uno ad inizio di campionato nelle prime 4 giornate, ed uno verso la fine del girone di andata nelle ultime 3. Entrambi furono dovuti alle parecchie assenze: dall’inizio della stagione non abbiamo mai avuto l’intero organico a disposizione, affrontando così partite importanti con 5-6 assenti. Questo per noi non deve diventare un alibi, ma ci rende consapevoli che possiamo fare bene contro tutti.

La sosta è arrivata proprio nel giusto momento…

Sì è vero, nella sosta natalizia abbiamo lavorato bene e siamo tutti a disposizione, eccetto Rosso e Botti che stanno recuperando e ai quali faccio un grosso in bocca al lupo. Sono sicuro che con il loro rientro ci daranno una grossa mano. Sappiamo di dover rincorrere e sappiamo anche che quelli davanti a noi vanno forte e sbagliano poco e niente. Noi dovremo essere bravi a farci trovare sempre pronti e guardare partita dopo partita e a fine campionato tireremo le somme.