Boschi in fiamme in Valle Arroscia, i sindaci si costituiranno parte civile contro i piromani
Assicurare alla giustizia chi appicca le fiamme al polmone verde dell’entroterra e massima attenzione alle persone sospette
Pieve di Teco. Canadair ed elicotteri, e poi decine di volontari, vigili del fuoco. Tutti a combattere fiamme spaventose che il vento ha spinto fino a quasi lambire case e villette sparse. Incendi appiccati dalla mano dell’uomo, non accidentali. Piromani insomma. “Ed è proprio contro questi criminali, qualora dovessero essere individuati, che ci costituiremo parte civile al processo”. Parola del presidente dell’Unione dei Comuni della Valle Arroscia Alessandro Alessandri che ha raccolto la preoccupazione di molti colleghi della zona pure loro colpiti dall’emergenza incendi.
Il sindaco di Pieve di Teco, per tutto il giorno ha seguito le operazioni di spegnimento delle squadre di soccorritori sia a terra che in cielo. “La situazione – sottolinea – ora è relativamente tranquilla, ma l’attenzione dopo una giornata letteralmente di fuoco resta alta. Solo nel nostro territorio abbiamo dovuto fare i conti con incendi che hanno interessato almeno 5-6 chilometri di territorio. La stima è approssimativa, ma il danno al bosco c’è stato ed è importante”.
I Canadair hanno “bombardato” per ore le colline attorno a Pieve, Rezzo, quindi Cesio, Borghetto d’Arroscia, Montalto, Borgomaro, Carpasio. Lingue di fuoco altissime che hanno tenuto col fiato sospeso intere comunità. “Piromani che hanno agito in modo scientifico, forse per emulazione dopo aver visto altri incendi in televisione, ma pur sempre dei criminali che hanno messo in pericolo l’incolumità pubblica. Ci costituiremo parte civile contro chi ha mandato in fumo le nostre vallate. Su questo punto non ci sono dubbi – rafforza il concetto Alessandri – Speriamo solo che questi maledetti possano essere assicurati al più presto alla giustizia”.
Trovare chi appicca le fiamme non è facile, ma bisogna provarci. I carabinieri e i vigili del fuoco sono già a caccia di inneschi impiegati per accendere i fuochi. Ma è indispensabile anche la collaborazione dei cittadini. Lo stesso presidente del Parco delle Alpi Liguri Giuliano Maglio, solo due giorni fa parlando con il cronista di Riviera24.it, aveva lanciato un appello: “Se qualcuno ha visto qualcosa di sospetto non perda tempo e avvisi le forze dell’ordine. Noi faremo la nostra parte: estenderemo la vigilanza con altre telecamere da sistemare nelle zone più vulnerabili del territorio”. La caccia ai piromani dunque è aperta.