Alberto Alberti a processo per la vendita di pesto con un marchio registrato da un’azienda concorrente

9 gennaio 2017 | 13:12
Share0
Alberto Alberti a processo per la vendita di pesto con un marchio registrato da un’azienda concorrente

È patron dell’omonima azienda e presidente dell’Unione Industriali di Imperia

Imperia. Alberto Alberti, presidente dell’Unione Industriali e patron dell’omonima industria di Pontedassio, è comparso oggi per un’altra udienza del processo per la commercializzazione di vasetti di pesto con un marchio che sarebbe stato già registrato da una azienda concorrente.

Quella che si è aperta in tribunale a Imperia è una disputa su un marchio utilizzato dall’industria alimentare imperiese, Latte Alberti. In aula è stata ascoltata oggi Paola Spaggiari, titolare dell’omonima azienda agricola imperiese: “Dopo una sentenza pronunciata a Genova era arrivata una telefonata nella quale mi si diceva che l’Alberti era stata costretto a rititare il prodotto. A quel punto avevamo portato nel magazzino dell’Alberti il pesto, ma con il nostro marchio. Poi non so che cosa è stato fatto dopo. Non so se poi i vasetti sono stati ritirati dai supermercati e negozi. Le nostre etichette erano state realizzate da un amico”. Etichette con la dicitura “Pesto genovese fresco”.

Ascoltato anche Bruno Bruna, ex amministratore della società che gestiva il Conad di via Argine Destro a Imperia. “Acquistavamo pesto sfuso da diverse aziende anche dalla Alberti. Non ricordo però sino a che periodo abbiamo continuato la vendita del prodotto. Eravamo noi a travasare il pesto che ci arrivava dall’Alberti e quindi a mettere poi una etichetta con gli ingredienti”. Ha parlato anche Marco Alberti, cugino dell’imputato, aveva lavorato in azienda come direttore commerciale. “Avevo chiamato io la Spaggiari e mia aveva risposto Roberto Romelli. Lo avevo informato che dovevamo ritirare il prodotto. Sul coperchio -ha precisato- c’era un sigillo che garantiva che era di Alberti. Abbiamo ritirato tutti i prodotti senza sigilli dell’Agnesi”.

E’ stato Remo Alberti, proprietario di Cipressa Sapori, azienda concorrente, ora parte civile, ad aver presentato querela ed è riferita al presunto mancato rispetto di una sentenza da parte del Tribunale di Genova di sei anni fa, che stabiliva che Latte Alberti non potesse utilizzare il brand “Alberti” per il pesto, in quanto per quel particolare tipo di prodotto. Il marchio, secondo la querela, era già stato registrato da Cipressa Sapori e non poteva più essere utilizzato.
Il processo viene celebrato nell’aula Trifuoggi davanti al giudice Laura Russo e a difendere Alberti è l’avvocato Carlo Fossati.

Il processo è stato aggiornato al 5 aprile per le conclusioni e la sentenza.