Ventimiglia, “Vietare i fuochi di capodanno è contro la legge”: negoziante espone cartelli anti-ordinanza

30 dicembre 2016 | 13:43
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Ventimiglia, “Vietare i fuochi di capodanno è contro la legge”: negoziante espone cartelli anti-ordinanza

Chi dovesse essere multato perché “beccato” a sparare petardi potrà fare ricorso

Ventimiglia. Fuochi d’artificio e botti a capodanno: vietarli è illegittimo. Enrico Lorenzi, negoziante di via Aprosio, espone cartelli sul “caso” e spiega il perché l’ordinanza del sindaco è contro la legge.

Dopo la bufera scatenata dalla sentenza del Tar del Lazio che ha di fatto sospeso, con un decreto cautelare urgente, l’ordinanza anti-botti del sindaco di Roma Virginia Raggi, nella città di confine non mancano le proteste all’analogo provvedimento firmato dal sindaco Enrico Ioculano con il quale è stata vietata l’esplosione di fuochi d’artificio e botti sul territorio comunale durante il capodanno.

Il commerciante di via Aprosio ha posizionato in bella vista, sulle vetrine del suo negozio, cartelli sui quali si legge:“Si informa la clientela che i fuochi d’artificio marcati “CE”, tra i quali rientrano persino le stelline scintillanti e le bottigliette spara stelle-filanti non possono essere oggetto di alcun divieto di accensione da parte dei sindaci”.
“Si tratta di un chiarimento inviatomi direttamente dalla ditta che produce fuochi artificiali a Rovigo”, ha spiegato Lorenzi, “L’ho stampato e attaccato in vetrina per far capire alla gente che l’ordinanza è illegittima e che nessuno può essere multato se spara i botti regolarmente in commercio. Anche perché dire che si fa per proteggere cani e gatti è assurdo, visto che poi ad agosto vengono esplosi fuochi d’artificio dallo stesso comune”.

Oltre ad avvisare la clientela, che comunque continua a comprare petardi e fuochi artificiali nonostante l’ordinanza, Enrico Lorenzi ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al sindaco chiedendo di rivedere quanto disposto nel provvedimento preso. Nella lettera, protocollata ieri in comune si legge: “L’ordinanza identica alla Sua dell’anno scorso, per la quale già le scrissi prima del Natale 2015, in oggi, alla luce della circolare numero 0018798 del 9 dicembre 2016 del Ministero dell’Interno, appare del tutto illegittima! Come infatti ben articola il prefetto della provincia di Rovigo in una nota del 16/12/2016, le ordinanze come quella da Lei emessa sono prive dell’elemento richiesto dalla normativa vigente della necessità di intervenire urgentemente con misure eccezionali di carattere “provvisorio” e della condizione della “temporaneità degli effetti” del provvedimento. Manca, in relazione alla sua ordinanza, il carattere dell’urgenza e della eccezionalità (da sempre per festeggiare l’arrivo nel nuovo anno si ricorre, in Italia, allo scoppio di fuochi d’artificio e di petardi!) ma la stessa è carente anche della particolare situazione di pericolo idonea a costituire la premessa per l’insorgere di fenomeni di criminalità cui va ricondotto l’utilizzo dello strumento extra ordinem”.

Insomma, chi dovesse essere multato perché “beccato” a sparare petardi per festeggiare l’arrivo del 2017 potrà fare ricorso. Anche questo è spiegato chiaramente: “Nel caso in cui fossero elevate contravvenzioni a chi viene trovato ad accendere i fuochi d’artificio, specie quelli Cat.F1 e Cat.F2, il soggetto sanzionato ingiustamente potrà fare ricorso al prefetto. Il Ministero degli Interni ha diramato una circolare, la numero 17898 del 9/12/2016 con la quale chiarisce la illegittimità delle ordinanze, laddove limitano i fuochi marcati “CE”.
Si invitano i clienti a segnalare al SI.N.O.P. (Sindacato Nazionale Operatori Pirotecnici 0587398057) l’eventuale sanzione o multa che fosse loro elevata dalle forze di polizia poiché non applicabile ai fuochi marcati “CE”, se l’uso è ovviamente fatto in conformità alle istruzioni riportate nell’etichetta. Vi sarà fornito, a titolo gratuito, il supporto necessario per ricorrere al prefetto per l’annullamento della sanzione ingiustamente elevata”.