Ventimiglia non ferma la bellezza: musiche e canti in stazione per la libertà di movimento






A cantare sono stati i migranti stessi, giunti dal Gambia, dalla Guinea, dal Camerun
Ventimiglia. La stazione della città di confine è stata invasa, per pochi minuti, da musiche, ritmi e canti. Nell’atrio, all’interno della sala d’attesa e lungo il primo binario si sono esibiti cantanti e musicisti di diverse nazionalità per il flash mob “Don’t stop the beauty”: una performance musicale di confine e sul confine.
“In questa stazione di Ventimiglia, proprio qui hanno fatto tappa e fanno tappa uomini, donne e bambini, che si muovono soli o come famiglie… viaggiatori e migranti, migranti e viaggiatori”, si legge nel volantino distribuito ai presenti dall’associazione Popoli in Arte, che ha organizzato l’evento, “In questi ultimi due anni, molti migranti si sono fermati qui per riposare e chissà forse per sognare di avercela quasi fatta… Molti migranti sono stati fermati qui da leggi italiane, norme europee e direttive ministeriali”.
A cantare sono stati i migranti stessi, giunti dal Gambia, dalla Guinea, dal Camerun. Oltre a loro, gli spettatori si sono esibiti voci soliste come Alberto Incardona dei “Blessed Rebels” ed elementi di cori noti come il “Troubar Clair” o il “Coro della Val Roya”.