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Tre libri dei Padri Somaschi di dubbia provenienza, libraio imperiese finisce sotto processo

12 dicembre 2016 | 13:36
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Tre libri dei Padri Somaschi di dubbia provenienza, libraio imperiese finisce sotto processo

Per il commerciante è scattata una denuncia poi sfociata in un’indagine per ricettazione

Imperia. Per quindici anni è stato un punto di riferimento per i cultori della lettura e per i collezionisti di libri antichi ma non solo: nella sua rivendita in via Doria si potevano trovare vecchie cartoline e stampe, persino maschere africane. E anche libri “sospetti” tanto che Gianmauro Michelis, più conosciuto come “Ramarro” è finito nei guai con la giustizia per ricettazione.

In particolare tre volumi con il timbro della biblioteca dei Padri Somaschi di Spello. Questa mattina si è svolta un’udienza nell’aula “Trifuoggi” in tribunale. “Quei libri erano regolari, acquistati da un rivenditore che tutti conoscono”, ha detto davanti al giudice Laura Russo. E in udienza hanno testimoniato chi gli aveva venduto quei tre libri e chi li aveva recuperati, due antiquari lombardi che tra negozi e mercatini girano soprattutto nel Nord Italia.

I libri facevano parte della “collezione culturale” della biblioteca dei religiosi di Spello. Un bel giorno proprio uno dei responasbili della biblioteca chiama uno dei antiquari chiedendo di svuotare un vecchio deposito e tra il materiale c’erano anche alcuni libri che sono stati venduti in più negozi. Tre erano finiti in quello di Michelis. Per i carabinieri che li avevano notati potevano essere di provenienza furtiva. Risultato? Per il commerciante è scattata una denuncia poi sfociata in un processo per ricettazione.

Nella prossima udienza fissata a maggio sarà chiamato a testimoniare padre Luigi Annigoni, responsabile di tutto quel patrimonio culturale custodito per decenni nella biblioteca di Spello. Si arriverà così all’ultima fase del processo e probabilmente alla sentenza.

La difesa è pronta a dimostrare la regolarità di quell’acquisto e soprattutto l’onestà del libraio che due anni fa aveva deciso di chiudere la sua libreria “Pernath”, una sorta di trincea della lettura e punto di riferimento per i tanti amanti del romanzo o per gli adoratori degli incunaboli. Nel frattempo si era anche reinventato il lavoro lavorando da casa. Ha trasferito la sua attività in una casa di Porto Maurizio dove ha realizzato uno studio bibliografico.