Sanremo, boom di visitatori per Palazzo Nota: da ex municipio a museo proiettato verso il futuro

30 dicembre 2016 | 18:38
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Sanremo, boom di visitatori per Palazzo Nota: da ex municipio a museo proiettato verso il futuro

Il patrimonio archeologico, storico e artistico della città ha trovato una nuova collocazione transitando da Palazzo Borea d’Olmo alle sale dell’edificio intitolato al funzionario sabaudo Alberto Nota

Sanremo. Antichi cimeli d’epoca garibaldina, preziosi volumi appartenuti a Caroline Phillipson, la maestosa e insieme semplice Maternità bronzea di Francesco Bargiggia e poi ancora affreschi, ricami, quadri e anche opere e disegni dell’illustre concittadino Antonio Rubino. Sono questi solo alcuni dei tesori che da oggi si potranno ammirare fra le nuove sale del Museo civico di Sanremo allestito presso Palazzo Nota. Dopo anni e anni di lavoro e il succedersi di varie amministrazioni comunali infatti, il patrimonio archeologico, storico e artistico della città ha trovato una nuova collocazione transitando da Palazzo Borea d’Olmo alle rinnovate e ampie sale dell’edificio intitolato al funzionario sabaudo e commediografo Alberto Nota.

“Una pagina importante se non addirittura epocale per la città di Sanremo che – spiega l’assessore al Turismo, cultura e manifestazioni Daniela Cassini durante l’inaugurazione di questo pomeriggio –, rappresenta il raggiungimento di uno degli obiettivi posti da quest’Amministrazione comunale. Il recupero di Palazzo Nota, avvenuto in stretta collaborazione con la Soprintendenza, è durato circa sei mesi e ha interessato il trasferimento di oltre 700 opere d’arte e oltre 25 mila reperti archeologici precedentemente custoditi presso il Museo civico di Palazzo Borea d’Olmo”.

Un’opera dunque ingente che ha portato insieme alla rinascita di un edificio suggestivo, un grande esempio della tradizione costruttiva ligure che da stabile per il commissario genovese e per il vicario è diventato poi palazzo municipale, successivamente sede di numerose associazioni e oggi, finalmente, museo. Un contenitore di ben 1600 metri quadrati di sola cultura composto da tre piani: il primo dedicato alla sezione archeologica, il secondo a quella storico e pittorica e infine il terzo agli uffici e alla parte didattica. Il tutto dando vita a un percorso funzionale, appositamente studiato e volto a rappresentare attraverso le sue sale e le sue opere il racconto della città e del comprensorio.

“Abbiamo voluto creare un percorso – entra nel particolare Alessandro Giacobbe che insieme a Matteo Sicios si è occupato di definire la logistica del Museo – capace di raccontare Sanremo e tutto il territorio circostante da 100 mila anni addietro ad oggi. Si parte dunque dai reperti archeologici fino ad arrivare alle tavole contemporanee le quali, grazie all’utilizzo di dispositivi tablet che spiegheranno ogni opera, permetteranno al visitatore di proiettarsi idealmente all’esterno e vivere il luogo reale a cui tale opere sono legate. Il Museo diventerà dunque un centro culturale attivo che farà vivere pezzo per pezzo residenze, siti, chiese, che racconterà Sanremo e i suoi dintorni”.

Con tutte le premesse per diventare luogo d’incontro e di riferimento culturale dell’intero Ponente ligure, Palazzo Nota viene così riconsegnato alla città, a quelle vicine, a ogni turista. E per sottolinearne ulteriormente la ricchezza, a cominciare dalla sua espressione artistica, il “taglio del nastro” è stata accompagnata da uno spettacolo itinerante con gli attori del Teatro dell’Albero: una performance intrigante e originale dedicata a “Gli Innamorati” di Carlo Goldoni che ha richiamato centinaia di visitatori.