Raddoppio Finale-Andora, Gentile (Rfi): “L’opera non resterà nel cassetto”
La promessa durante l’inaugurazione a Imperia
Andora. Il raddoppio ferroviario tra Andora e Finale Ligure si farà. A garantirlo Maurizio Gentile, da due anni amministratore delegato di Rfi, durante l’inaugurazione della Andora San Lorenzo.
“Il progetto del completamento del raddoppio ferroviario è finanziato ed è inserito nel contratto di programma di Rfi con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti – spiega il dirigente – Attendiamo la progettazione e poi avvieremo le fasi di approvazione di questo progetto. Per quanto riguarda il finanziamento dell’intera opera, che vale circa un miliardo e mezzo, dovremo pianificarla insieme al ministero e al governo negli anni successivi. E’ un’opera che comunque si prevede vada completata”.
In questo modo l’incubo del “binario unico” sarà finalmente superato: “Il binario unico non comporta dei grandi problemi quando il numero dei treni è gestibile – fa notare Gentile – Tra Bologna e Venezia, sul ponte del Po, abbiamo avuto un binario unico per cento anni e nessuno se n’è accorto. Evidentemente è un problema di gestione. Un binario unico su tutta la tratta credo che sia un problema. Un pezzo di binario unico inserito in un contesto di raddoppio in realtà di problemi ne crea molti di meno”.
La necessità di rivedere la logistica ferroviaria del ponente ligure, però, è innegabile e per questo Rfi ha intenzione di investire “una buona parte dei 225 milioni già disponibili per il raddoppio tra Finale ed Andora per introdurre la migliore tecnologia disponibile oggi sul mercato affinché il binario unico non debba creare un problema al numero dei treni e alla capacità di questa linea”.
A stretto giro, però, il prossimo taglio del nastro in ambito ferroviario che ci sarà in Liguria riguarderà il Terzo Valico: “Il prossimo grande appuntamento è al 2021. Ad oggi è confermata questa data. Nonostante i problemi che sono venuti alla luce i cantieri stanno andando avanti. Stiamo lavorando perché non ci sia alcuna discontinuità”.